Medici senza Frontiere Non Abbandona il Traffico di Clandestini

Con un cinismo che ha dell’incredibile, Medici senza Frontiere (MSF) ha annunciato con fanfare mediatiche di aver ritirato la Geo Barents dal Mediterraneo, attribuendo la colpa alle cosiddette “leggi assurde” italiane. La verità, però, è ben diversa: non si tratta di un ritiro per motivi etici o perché le operazioni sono diventate insostenibili, ma di un calcolo puramente economico. La Geo Barents, non essendo di proprietà di MSF, doveva essere restituita all’armatore, e l’organizzazione cerca ora di minimizzare i costi operativi.

Non inganniamoci: dietro questa facciata di umanitarismo si nasconde un business. MSF e altre ONG sono diventate veri e propri taxi del mare, lucrando sul traffico di clandestini. La decisione di usare una barca più piccola non è nient’altro che un escamotage per aggirare le nuove e anche troppo lasche normative italiane che richiedono un unico intervento prima di tornare in porto. Questo “stratagemma delle piccole barche” riduce i costi, permettendo alle imbarcazioni di sbarcare in porti più vicini, come Sicilia e Lampedusa, evitando così gli oneri di un lungo viaggio. In pratica ricattano le autorità con imbarcazioni inadeguate a lunghe percorrenze, mettendo a rischio la vita dei propri clienti pur di ottenere il risultato politico.

Ma c’è di più: queste organizzazioni, che si ergono a difensori dei diritti umani, ignorano deliberatamente le morti di migranti verso la Spagna, concentrandosi solo dove possono fare più rumore politico contro l’Italia. Non si tratta di salvare vite, ma di fare leva sulle autorità per ottenere ciò che vogliono, cioè porti sicuri che facilitino la loro operazione di traffico umano.

Le ONG, tra cui MSF, non sono interessate a cooperare con nazioni come Tunisia, Marocco, Algeria o Egitto, Paesi dai quali provengono molti dei migranti. Perché? Perché non ci sarebbe profitto politico né economico. Invece, preferiscono mantenere un sistema di sfruttamento che rende profitti attraverso donazioni e visibilità mediatica, alimentando un ciclo di dipendenza e disordine.

È tempo di chiamare le cose con il loro nome: Medici senza Frontiere e simili non sono più organizzazioni umanitarie ma trafficanti in camice, che sfruttano la disperazione umana per i propri interessi. L’Italia e l’Europa devono prendere misure drastiche per fermare questo vergognoso business della disperazione, ponendo fine alla complicità con i veri trafficanti e ristabilendo ordine e legalità nel Mediterraneo.

Medici senza Frontiere Non Abbandona il Traffico di Clandestini ultima modifica: 2024-12-19T21:32:09+00:00 da V