Vicenza è caduta: 17enne massacrato da baby immigrati perché italiano, Pd li difende
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Per il PD “hanno vite familiari difficili”. Benissimo, rimandateli tutti indietro insieme alle loro famiglie e azzeriamo i ricongiungimenti familiari, visto che creano famiglie di criminali.
L’Insostenibile Violenza delle Baby Gang Straniere a Vicenza, città sotto assedio: La realtà delle gang giovanili straniere
Vicenza, una città storica e pacifica, è oggi sotto l’ombra di una minaccia crescente: le baby gang di giovani nordafricani. Un recente episodio ha visto un ragazzo di 17 anni brutalmente aggredito e picchiato nel centro della città, un atto che non può più essere ignorato o minimizzato. Questi non sono semplici episodi di bullismo giovanile; sono atti di violenza sistematica e organizzata da gruppi che hanno perso ogni rispetto per la legge e l’ordine.
Il volto reale della criminalità giovanile
Nicolò Naclerio, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale di Vicenza, ha recentemente espresso una critica pungente verso chi tenta di giustificare tali atti con argomentazioni sociologiche. Durante l’ultimo consiglio comunale, la maggioranza ha criticato l’uso del termine “baby gang”, considerandolo una forma di micro fascismo e giustificando tali gruppi con problemi familiari, degrado sociale o mancanza di cittadinanza. Naclerio ha risposto con fermezza: “Se dai banchi della maggioranza, durante l’ultimo consiglio comunale, si è criticato il termine baby gang come una forma di micro fascismo, giustificandone l’esistenza per situazioni legate alle difficoltà familiari, alle forme di degrado, alla mancanza di cittadinanza, additando la responsabilità e l’appartenenza ad annoiati rampolli della Vicenza bene, la realtà è ben diversa e va letta in riferimento ad una problematica più vasta. Innanzitutto, queste non sono baby gang. Sono gang vere e proprie guidate e formate prevalentemente da giovani di origine straniera di seconda o terza generazione in Italia.”
Numeri che parlano chiaro
I numeri forniti da diverse fonti ufficiali e analisi criminologiche non lasciano spazio a interpretazioni romantiche o politically correct. In Italia, secondo i dati della Direzione centrale della Polizia Criminale, nel 2023 sono stati denunciati 2.450 casi di criminalità minorile a Milano, con una significativa presenza di minori stranieri. A livello nazionale, il 31% dei detenuti nelle carceri italiane è straniero, con una crescita esponenziale negli ultimi anni.
Inoltre, uno studio ha rivelato che nel 2023, su 16.022 giovani stranieri denunciati o arrestati, il tasso di criminalità minorile è più di dieci volte superiore tra gli stranieri rispetto agli italiani. Questo dato è ulteriormente aggravato dalla tendenza a commettere reati violenti, come rapine, lesioni dolose e violenze sessuali, con stranieri che commettono questi crimini con una frequenza molto superiore rispetto agli italiani.
Una chiamata all’azione
La domanda che dobbiamo porci è: quanti altri ragazzini dovranno essere massacrati prima che il sindaco e le autorità locali agiscano con decisione? Si tratta di affrontare una realtà criminale che sta devastando le nostre città. È necessario un intervento immediato azzerando i ricongiungimenti familiari.
Le baby gang non sono un fenomeno da minimizzare o giustificare con teorie sociali. Sono un problema di sicurezza pubblica, e ogni tentativo di dipingerli altrimenti è un insulto alle vittime e alle famiglie che soffrono. Vicenza, come altre città italiane, ha il diritto di vivere in pace e sicurezza, e questo diritto deve essere difeso con fermezza e senza compromessi.
E applicare il Metodo Duterte?
Mal che vada Dio riconoscerà i suoi e li avrà in gloria…