In un’epoca in cui la democrazia italiana è sotto costante attacco da parte di entità sovranazionali e nazionali non elette come la magistratura, un recente episodio ha sollevato ulteriori preoccupazioni. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha respinto una lettera inviata da Michael O’Flaherty, commissario per i diritti umani del famigerato Consiglio d’Europa, che invitava i parlamentari a non votare il ddl Sicurezza.
O’Flaherty ha espresso preoccupazioni riguardo a diversi articoli del ddl.
La Russa ha preso carta e penna per diramare una nota nella quale viene completamente respinta questa richiesta: “Ho dato indicazione agli uffici del Senato di respingere l’inaccettabile pretesa di Michael’s O’Flaherty” di non votare il ddl sicurezza, che tra l’altro “è ancora in fase di esame davanti alle commissioni competenti”. Il presidente del Senato racconta di avere ricevuto la lettera del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa mentre si trovava in Bulgaria in visita al contingente italiano di stanza in ambito Nato “e l’ho trovata un’inaccettabile interferenza nelle decisioni autonome e sovrane di un’assemblea parlamentare”.
La Russa ha risposto in modo deciso, definendo la richiesta del Consiglio d’Europa “irrituale e contrario a qualunque principio democratico”. Ha trasmesso la lettera al ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e ai presidenti delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, senza entrare nel merito delle affermazioni di O’Flaherty.
Questo episodio solleva interrogativi fondamentali sulla sovranità nazionale e sull’ingerenza di organismi sovranazionali nelle decisioni interne. La democrazia italiana, fondata sui diritti e le libertà dei cittadini, deve essere difesa con fermezza contro qualsiasi tentativo di limitarla o condizionarla.
In base a questo concetto di democrazia, ce lo mettono nel culo e poi ci dicono che stiamo scopando…