L’ex parroco di Lampedusa contro l’assoluzione di Salvini ma lasciava spacciare i clandestini davanti la sua chiesa

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By V dicembre 21, 2024 12:23

L’ex parroco di Lampedusa contro l’assoluzione di Salvini ma lasciava spacciare i clandestini davanti la sua chiesa

L’Ex Parroco di Lampedusa: Un Paradosso di Solidarietà e Complicità
Carmelo La Magra, l’ex parroco di Lampedusa, si erge a difensore dei migranti, ma la sua “solidarietà” ha un lato oscuro che non può essere ignorato. Per anni, i clandestini appena sbarcati sull’isola hanno trovato un terreno fertile per i loro affari illeciti proprio davanti alla sua chiesa, trasformando un luogo di culto in un punto di spaccio. Questo scenario non è solo il frutto di un’accoglienza mal gestita; è il sintomo di un’ideologia che preferisce la retorica alla realtà.

Lampedusa, sotto gli occhi benevoli di La Magra, ha visto i suoi nuovi arrivati fare “affari d’oro”. Il parroco, che si è sempre schierato a favore dell’apertura dei porti, sembra avere un interesse particolare per mantenere questo stato di cose. Forse, è in astinenza da quella che lui chiama “umanità”, ma che molti residenti di Lampedusa vedono come un preludio alla criminalità e all’insicurezza.

La assoluzione di Matteo Salvini nel caso Open Arms, con l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, ha riacceso il dibattito. Salvini, che ha difeso i confini italiani, ha ribadito la sua posizione con orgoglio: “Ho difeso i confini dai clandestini”. Ma l’ex parroco La Magra ha immediatamente attaccato la sentenza, dimostrando una volta di più la sua inclinazione a ignorare i fatti a favore di una narrazione romantica dell’immigrazione.

La Magra ha dichiarato che “il fatto sussiste”, ignorando la decisione legale che ha stabilito l’opposto. La sua insistenza che i migranti a bordo dell’Open Arms non rappresentassero una minaccia per l’Italia è non solo ingenua ma anche pericolosa, considerando che proprio a Lampedusa, sotto la sua “vigilanza”, si sono verificati episodi di spaccio e criminalità legati agli sbarchi.

L’ex parroco ha trasformato la sua chiesa in un baluardo dell’accoglienza a tutti i costi, ma a quale prezzo? La realtà è che, mentre lui si bea della sua immagine di buon samaritano, le conseguenze delle sue azioni si manifestano in un aumento della criminalità e in una comunità che si sente tradita dalla sua stessa guida spirituale. La sua critica alla sentenza di Salvini è un tentativo evidente di mantenere l’isola come un porto aperto per chi cerca non solo rifugio, ma anche opportunità per attività illecite.

La difesa dei confini, come ha sottolineato Salvini, non è contro i poveri o chi chiede aiuto; è contro chi sfrutta il buonismo per scopi criminali. Lampedusa merita di meglio di un parroco che, con le sue azioni e parole, sembra più interessato a promuovere una visione idealizzata dell’immigrazione che a garantire la sicurezza e il benessere della sua comunità.

È tempo che la verità venga alla luce: l’accoglienza senza considerare le conseguenze non è solidarietà; è complicità con chi abusa della benevolenza altrui. Carmelo La Magra dovrebbe riflettere su come la sua “solidarietà” stia realmente contribuendo al benessere dei lampedusani e non solo al suo ego di “difensore” dei migranti.

L’ex parroco di Lampedusa contro l’assoluzione di Salvini ma lasciava spacciare i clandestini davanti la sua chiesa ultima modifica: 2024-12-21T12:23:54+00:00 da V
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By V dicembre 21, 2024 12:23
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell dicembre 21, 12:32

    Per curiosità ma quanta gente c’è a Lampedusa che si droga e giustifica il servizio?

    Non è che dietro c’è il solito “cazzi neri a domicilio”, più credibile se c’è di mezzo un parroco di oggi?

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