Taqiyya, la dissimulazione dei migranti musulmani che si fingono integrati per poi ucciderci a Natale
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La Taqiyya e il Pericolo di Immigrati Islamici: La Strage di Natale a Magdeburgo
La recente strage compiuta da un uomo saudita a Magdeburgo ci costringe ad affrontare una realtà scomoda e spesso ignorata: il concetto di taqiyya e il suo potenziale impatto sulla sicurezza europea. Il 50enne Talib Al-Abdulmohsen, con la sua azione devastante contro un mercatino di Natale, ha portato alla luce una strategia di dissimulazione profondamente radicata nell’Islam, che alcuni interpretano come un mezzo per avanzare obiettivi terroristici sotto il velo della normalità.
Cos’è la Taqiyya?
La taqiyya è una pratica religiosa che permette ai musulmani, in circostanze di pericolo o persecuzione, di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la loro fede. Mentre per molti questa è una forma di protezione personale, per altri diventa uno strumento per infiltrarsi e colpire quando meno ci si aspetta. Questo concetto, se applicato da chi ha intenzioni malevole, rappresenta un rischio significativo, specialmente in contesti di immigrazione dove l’integrazione e la sicurezza sono fondamentali.
Il Caso di Magdeburgo: Un Avvertimento Ignorato?
Talib Al-Abdulmohsen, che si diceva vicino al partito di estrema destra AfD e si presentava come anti-islamico, ha utilizzato questa facciata per mimetizzarsi nel tessuto sociale tedesco. Ma la sua vera natura si è rivelata durante il periodo natalizio, quando ha scelto di attaccare un simbolo cristiano, dimostrando che la sua “conversione” ideologica era solo una copertura per i suoi veri intenti. Questo attacco non è solo un atto di violenza isolato; è un campanello d’allarme per l’Europa sull’uso della taqiyya come mezzo di dissimulazione per fini terroristici.
Il Pericolo degli Immigrati Islamici che Si Finguono ‘Anti-Islam’
La strage a Magdeburgo solleva una questione cruciale: quanto spesso gli individui con l’intenzione di colpire le comunità occidentali si nascondono dietro la maschera di critici dell’Islam? Questo scenario non è nuovo; ci sono stati casi in cui individui si sono fatti passare per dissidenti o riformatori islamici, solo per poi dimostrare che la loro opposizione era una tattica di inganno. Questi “lupi solitari” o cellule terroristiche utilizzano tali coperture per guadagnare fiducia, accesso e opportunità per colpire dove e quando fa più male.
Una Riflessione Necessaria
Non si tratta di criminalizzare una fede o un popolo, ma di riconoscere una strategia che può essere usata per minare la sicurezza pubblica. L’Europa deve sviluppare una maggiore consapevolezza e strumenti di intelligence per identificare tali minacce. La tolleranza non può diventare sinonimo di ingenuità. Le politiche di immigrazione devono essere accompagnate da controlli rigorosi e da una vigilanza costante che non si limiti alla semplice accoglienza, ma che cerchi di comprendere le intenzioni reali di chi chiede rifugio.
Il caso di Magdeburgo deve servire come un richiamo all’azione: per proteggere le nostre comunità, dobbiamo riconoscere e affrontare le complessità della taqiyya, specialmente in un contesto di immigrazione dove il rischio di attacchi sotto false pretese è reale. Solo così possiamo sperare di prevenire ulteriori tragedie e garantire che i nostri spazi pubblici, come i mercatini di Natale, rimangano luoghi di gioia e non di terrore.
Mentire agli infedeli non è peccato: loro lo fanno sempre e noi ci caschiamo ogni volta.
Strano questa volta non hanno detto che era uno psicopatico la solita giustificazione cazzo effetto di tutti i coglioni di giornalettai da 4 soldi, ovvio questo era psichiatra e diceva che i cogliotedeschi che accoglionatamente aprivano i loro culi agli africobeduinici erano normali
Bene bis….. Purché ammazzino gli altri va sempre bene!
Piangeremo e ci dispereremo per la loro dipartita stasera al bar
Islamofobo, drogato, di destra, amante delle armi ecc ecc e nessuno che si chiede cosa ci faccia uno psichiatra arabo saudita in Germania, notoriamente gremita di sauditi squilibrati: per trafficare col cervello di qualcuno devi avere lo stesso retroterra culturale e lui è in europa da 18 anni, non ci è nato e cresciuto… è fînto, insomma, aspettiamo e vediamo cosa tireranno fuori.