Il ‘nuovo italiano’ Khabi Lame alla Mecca: “Allah” – Video
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L’Islamizzazione dell’Italia: Influencer e la Nuova Frontiera della Propaganda. C’è chi va al mercatino di Natale e chi pubblica video sui social. La seconda minaccia è più pericolosa.
Italia, 22 dicembre 2024 – In un mondo sempre più connesso, dove le influenze culturali si propagano attraverso i social media, l’Italia è sotto un attacco silenzioso e insidioso di islamizzazione. Non si tratta solo di flussi migratori o di atti di terrorismo; oggi, la minaccia viene anche da influencer che, come “cittadini italiani”, diffondono messaggi di fede islamica, confondendo l’identità culturale e religiosa del nostro paese.
Un esempio emblematico è Khabi Lame, un influencer con un seguito di 162 milioni di follower su TikTok, che ha recentemente condiviso su Instagram la sua esperienza del pellegrinaggio alla Mecca. “Ho affrontato molte lotte nella vita, e quando tutto sembrava impossibile, la mia fede mi ha tenuto in piedi. Grazie Allah per essere la mia unica speranza”, ha dichiarato Lame, concludendo con un “Alhamdulillah” e ringraziando Dio per la forza e la fede nei suoi sogni.
Ma chi è Khabi Lame? Un “cittadino italiano” con una piattaforma globale che ha scelto di utilizzare i suoi canali per promuovere non solo uno stile di vita ma una visione del mondo che non è la nostra. Questo non è solo un atto personale di fede; è una forma di propaganda culturale che, con la sua portata, influisce sulle menti, specialmente dei giovani, spingendoli verso una visione dell’Islam che non è compatibile con i valori e la tradizione italiana.
Il problema non è la libertà di espressione o la fede personale, ma l’imposizione di un modello culturale che non rispetta l’identità storica del nostro paese. Questi influencer, accolti come “cittadini italiani”, usano la loro visibilità per promuovere un’agenda che mira a islamizzare lentamente la nostra società, a far accettare come norma ciò che è estraneo alla nostra cultura.
L’Islam, con le sue pratiche e i suoi valori, non può essere sovrapposto alla cultura italiana senza creare un conflitto identitario. Le tradizioni cristiane, le festività, i simboli che hanno segnato la storia dell’Italia rischiano di essere offuscati o sostituiti da una nuova narrazione, quella islamica, attraverso figure che diventano modelli di riferimento per milioni di giovani.
Non possiamo ignorare come questa forma di islamizzazione sia strategica. Utilizzare influencer con cittadinanza italiana per diffondere messaggi di fede islamica è un modo sottile ma efficace di normalizzare ciò che è radicalmente diverso. È una guerra culturale che si gioca sui social media, dove le barriere tra culture diventano sempre più labili, e dove la nostra identità nazionale è messa in discussione.
È tempo di aprire gli occhi. Non possiamo permettere che l’Italia perda la sua anima sotto un velo di modernità e inclusione forzata. La nostra cultura, la nostra storia, i nostri valori devono essere protetti, non solo dalle minacce fisiche ma anche da quelle culturali e ideologiche che cercano di ridisegnare il nostro paesaggio identitario.
Basta con l’islamizzazione silenziosa. È tempo di preservare ciò che siamo, di difendere la nostra cultura e di educare i nostri giovani sui veri valori italiani.
Ma sarà lui il nipote del famoso sindacalista “luciano lame”?