Meloni: “Salvini al Viminale? Siamo contenti di Piantedosi” (250mila sbarcati)
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Meloni e Piantedosi: Un Fallimento di Proporzioni Epiche
Nonostante la valanga di critiche e le evidenze schiaccianti, Giorgia Meloni continua a difendere il suo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un atto di cieca fiducia che rasenta l’assurdo. Da quando Piantedosi ha assunto il ruolo, l’Italia ha visto arrivare sulle sue coste oltre 250.000 migranti, un numero da capogiro che dovrebbe far tremare qualsiasi governo responsabile. Eppure, Meloni proclama: “Salvini al Viminale? Siamo contenti di Piantedosi”. Ma come si può essere “contenti” di un tale fallimento?
Una Politica Migratoria Inesistente
La gestione dell’immigrazione sotto Piantedosi è stata un disastro, con numeri di sbarchi che non solo non accennano a calare, ma aumentano vertiginosamente. Le promesse di controllo delle frontiere, di accordi internazionali e di una politica migratoria più dura sono rimaste solo parole. I dati parlano chiaro: l’Italia è diventata il porto di approdo preferito per chi cerca una vita migliore, spesso fuggendo da situazioni disperate, ma lasciando il nostro paese a gestire un’emergenza senza precedenti.
Il Costo Umano e Economico
Ogni sbarco rappresenta non solo una sfida per la sicurezza e l’ordine pubblico, ma anche un costo spropositato per lo Stato italiano. Le risorse destinate all’accoglienza, alla sicurezza e alla gestione dei migranti sono risorse sottratte ai cittadini italiani, a chi ha bisogno di sanità, educazione, e infrastrutture. Meloni e Piantedosi sembrano ignorare queste realtà, preferendo una narrazione di controllo che non esiste.
L’Alibi di Salvini Non Esiste Più
Le parole di Matteo Salvini sono state chiare: “L’alibi non c’è più”. Quando Salvini era al Viminale, la Lega era la prima a sottolineare ogni fallimento degli altri riguardo all’immigrazione. Ora, con un loro uomo al ministero, non c’è più scusa per i numeri catastrofici. La difesa di Meloni di Piantedosi non è altro che uno stratagemma politico per evitare di ammettere che la loro politica migratoria è un fiasco totale.
Una Questione di Responsabilità
Non si tratta solo di numeri, ma di responsabilità. Meloni dovrebbe riconoscere che la sua fiducia in Piantedosi sta costando caro all’Italia, sia in termini di sicurezza che di risorse. Invece di ammettere il fallimento, preferisce difendere un ministro che ha dimostrato di non essere all’altezza del compito. Questa cecità politica non fa che aggravare la situazione, lasciando l’Italia in balia di una crisi migratoria che sembra senza fine.
Conclusione: Un Appello al Cambiamento
È tempo per Meloni di mettere da parte la lealtà politica e affrontare la realtà: Piantedosi ha fallito, e con lui, il governo che dovrebbe proteggere i confini e i cittadini italiani. Se Meloni è veramente “contenta” di Piantedosi, allora significa che è contenta di vedere l’Italia soffrire sotto il peso di una politica migratoria inesistente. Gli italiani meritano di meglio, meritano un governo che non si nasconda dietro false sicurezze, ma che agisca con determinazione e competenza. L’immigrazione non è un gioco politico; è una questione di sicurezza nazionale, e Meloni e Piantedosi stanno giocando con il fuoco.
Dopo essere stato assolto ha detto che è contento di Piantedosi e che vuole l’immigrazione regolare, in pratica come il tizio che ha fatto l’attentato in Germania.
È andato di testa anche lui…
Salvini mesi fa aveva detto che dava fiducia a Piantedosi nonostante i tanti sbarchi.
A questo punto però spero che vada lui agli Interni e che riporti gli arrivi di migranti a massimo 20-30 mila all’anno come nel 2019.
Salvini aveva dato fiducia a questo piantedosi perchè sapeva che si tratta solo di un pirla, capace di incularsi da solo come in effetti è riuscito a fare per oltre 250.000 volte.
Quindi Salvini, con la vittoria in aula, può ridere per ultimo…