Oslo, italiana accoltellata 30 volte dall’indiano Il padre: “Era tanto bravo”
Related Articles
L’Assurdità dell’Immigrazione e delle Coppie Miste: Il Caso di Martina Voce
Un’altra tragedia che scuote l’Italia e mette in luce la pericolosa realtà dell’immigrazione e delle unioni interculturali. Martina Voce, una ragazza italiana di 21 anni, è stata brutalmente attaccata dall’ex fidanzato, un norvegese di origini indiane, mentre lavorava in un fast-food a Oslo. Questo episodio non è solo un atto di violenza inaccettabile, ma un chiaro esempio di come l’immigrazione e le relazioni tra culture profondamente diverse portino a conseguenze disastrose.
Martina, ferita con trenta coltellate, è attualmente in terapia intensiva, lottando per la vita dopo due operazioni. Il padre, Carlo Voce, descrive l’aggressore come un “ragazzo tranquillissimo”, senza segni di squilibrio. Ma questo falso senso di sicurezza è proprio ciò che emerge quando si mescolano culture senza comprendere appieno le differenze. L’ex fidanzato, un informatico di 24 anni, non ha accettato la fine della relazione, dimostrando che sotto la superficie di integrazione, si nasconde una realtà fatta di incomprensione e violenza.
L’Immigrazione: Un Rischio Incontrollabile
Questa tragedia ci ricorda che l’immigrazione non è solo una questione di numeri o di inclusione. È un rischio per la sicurezza delle nostre comunità. Persone che giungono da culture lontane possono portare con sé mentalità e comportamenti che non si allineano con i nostri valori di rispetto e civiltà. Non si tratta di razzismo, ma di realpolitik: l’apertura indiscriminata delle nostre frontiere ha conseguenze che vanno oltre il semplice “arricchimento culturale”.
Coppie Miste: Un’Idea Fallimentare
Le parole di Carlo Voce rivelano una verità scomoda: le coppie miste, celebrate come simboli di un mondo unito, sono spesso teatro di drammi. La convivenza di due anni e la rottura a settembre hanno portato a questo orrore. La causa scatenante, secondo il padre, potrebbe essere stata il ritorno di Martina in Italia senza l’ex fidanzato. Questo ci mostra come le differenze culturali possano diventare barriere insormontabili, portando a reazioni violente e inaspettate.
Una Sferzata di Realtà
È ora di smettere di illuderci che il multiculturalismo sia una benedizione. Questo è un monito per tutti coloro che credono nel mito dell’integrazione senza considerare le reali dinamiche umane. Le relazioni tra persone di culture diverse sono un’arma a doppio taglio, e spesso il taglio è profondo, come nel caso di Martina.
Dobbiamo proteggere le nostre comunità e le nostre figlie. Non possiamo permettere che l’innocenza e la purezza delle nostre culture e tradizioni siano messe a rischio da chi non comprende o non rispetta il nostro modo di vivere. L’Italia deve risvegliarsi, deve riconoscere che l’immigrazione e le relazioni interculturali non sono una soluzione, ma un problema che può portare a tragedie come quella di Martina Voce.
“… Un ragazzo tranquillissimo…”
A ragionarci sopra il problema non è dovuto all’origine del ragazzo, è che da un po’ di anni queste teste di cazzo ragionano così e ammazzano subito se vengono contraddetti perchè sono incapaci di prevedere le conseguenze delle loro azioni.
Vivono alla giornata questi ragazzi ma non è colpa nostra se la vita è così, tutti abbiamo dovuto lottare per qualcosa che, dicevano, ci era dovuto, lo dimostrano le rare eccezioni che non si piangono addosso come gli altri e reagiscono alle avversità, guadagnandosi un posto della vita…
Ho visto le foto della vittima e del mancato assassino e faccio questa riflessione: siete in Norvegia, dove la gente è alta dal 1.80 in su donne comprese, tutti biondo cenere naturale con occhi blu ed entrambi i suddetti si sono messi assieme perchè piccoletti e mori?
Con tutta una fila di norvegesi già impillolati desiderosi di fare sesso esotico con carne bruna?
Conoscendo un po’ le Scandinave – ma so che vale pure per gli uomini, così mi han detto – quando la relazione finisce al massimo si ubriacano ma di solito “ti passano” all’amica/o con la scusa di farti consolare, altro che dare coltellate…