Bergoglio incontra Casarini ma non la mamma di Pamela uccisa da un ospite della Chiesa
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Un Appello Ignorato: Alessandra Verni E Il Silenzio Assordante Del Vaticano
Da sei lunghi anni, Alessandra Verni, la madre di Pamela Mastropietro, brutalmente uccisa da Innocent Oseghale, un richiedente asilo nigeriano ospitato dalla Chiesa, chiede di essere ricevuta in udienza privata da Papa Francesco. Ma il suo grido di dolore, il suo bisogno di giustizia e di un confronto diretto con il capo della Chiesa Cattolica, è stato finora ignorato. Un silenzio che pesa come un macigno, un silenzio che grida l’indifferenza di Bergoglio e del Vaticano.
Alessandra Verni ha vissuto l’inferno. Ha perso una figlia in circostanze orribili, straziata non solo dal dolore della perdita ma anche dall’incomprensibile accoglienza che la Chiesa ha dato a colui che ha portato via la vita di Pamela. Innocent Oseghale, accolto dalla comunità cristiana, ha ripagato questa ospitalità con il sangue di un’innocente. Eppure, cosa ha fatto il Vaticano? Nulla. Nessuna udienza, nessuna spiegazione, solo il vuoto.
Questo non è solo un fallimento morale, è un tradimento. Un tradimento verso una madre che cerca risposte, una comunità che cerca giustizia, e verso tutti coloro che guardano al Vaticano come a una guida spirituale e morale. Papa Francesco, che tanto parla di accoglienza, misericordia e giustizia, dove ha messo queste parole quando si è trattato di ascoltare il dolore di una madre italiana?
È tempo di un “j’accuse” diretto a Bergoglio. Come si può predicare l’amore e poi voltare le spalle a chi soffre? Come si può parlare di giustizia sociale e poi ignorare la richiesta di un’udienza, un gesto semplice di umanità e rispetto per una vita spezzata? Il Vaticano dovrebbe essere un luogo di conforto, di dialogo, di ascolto. Invece, per Alessandra Verni, è diventato un simbolo di freddezza e disinteresse.
Mentre il Papa trova il tempo per incontrare i trafficanti delle ONG, per stringere la mano al pregiudicato Luca Casarini, per aprire le porte del Vaticano a chi alimenta il traffico di esseri umani nel Mediterraneo, la richiesta di Alessandra Verni viene sistematicamente ignorata. Ecco la vera faccia di questa Chiesa. Una Chiesa che ha tempo per gli attivisti controversi ma non per una madre devastata dal dolore.
Il Papa, che spesso si dichiara vicino ai più deboli e ai sofferenti, in questo caso ha dimostrato un distacco che non si può giustificare. Non si tratta di politica, di diplomazia o di burocrazia vaticana; si tratta di una madre, di una famiglia devastata, di una comunità che cerca risposte.
Alessandra Verni ha il diritto di essere ascoltata. Ha il diritto di parlare faccia a faccia con il Papa, di chiedere conto, di esprimere il suo dolore e la sua rabbia. Non è una questione di fede, ma di umanità. Papa Francesco, è ora di rompere questo silenzio assordante. Conceda l’udienza ad Alessandra Verni, dimostri che la Chiesa non è solo parole, ma azioni. Dimostri che l’amore cristiano non è solo per i migranti, ma per tutte le vittime, per tutte le madri che piangono i loro figli.
Il tempo dell’indifferenza deve finire. Il Vaticano deve rispondere. Bergoglio deve rispondere. Per Pamela, per Alessandra, per tutti noi che crediamo ancora nella giustizia ma non nel cuore della Chiesa.
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