Massacrato da africani perché difende ragazza stuprata: emergenza razzismo in Veneto
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Città Venete Ostaggio delle Gang Multietniche: Un’Urgenza Ignorata
Le città venete stanno vivendo un incubo a occhi aperti, prigioniere di una violenza che sembra non avere fine, alimentata dalle gang multietniche e dai cosiddetti “nuovi italiani” di seconda generazione. Dopo il brutale omicidio di Francesco a Treviso, sgozzato da una banda composta da marocchini e immigrati di seconda generazione, la regione è diventata un campo di battaglia dove l’italiano medio è il bersaglio preferito.
Il primo episodio che scuote ancora una volta la coscienza collettiva è avvenuto a Padova, dove un gruppo di marocchini e seconde generazioni è stato arrestato per aver picchiato e rapinato omosessuali. Un’azione che non solo dimostra un livello di violenza inaccettabile ma anche un disprezzo per i diritti e per la dignità di chi è diverso. Questi atti non sono isolati, sono sintomatici di un problema più ampio, di un’integrazione che non è mai avvenuta o, peggio, di un’integrazione che ha portato solo a un aumento della criminalità organizzata tra i giovani immigrati.
A Este, un altro capitolo di questa triste saga: un ragazzo di 21 anni ha avuto il coraggio di difendere una giovane donna dalle aggressioni di un nordafricano, solo per essere poi pestato a sangue dagli amici del violento, anch’essi di origine nordafricana. Qui non si tratta più solo di crimine, ma di vero e proprio razzismo contro gli italiani, di una guerra non dichiarata dove i nostri giovani sono le vittime sacrificali.
E come se non bastasse, a Legnaro, una banda composta da un marocchino e tre nordafricani con cittadinanza italiana, con età tra i 18 e i 21 anni, ha terrorizzato i giovani del paese con pestaggi e rapine. Questi individui, cresciuti in Italia, non si sentono italiani, non si comportano come tali, e usano la loro posizione per infliggere terrore e sofferenza.
La domanda che ci poniamo è: quanti altri italiani devono morire o essere malmenati prima che il presidente Luca Zaia e il ministro Piantedosi decidano di prendere seri provvedimenti? Quanti altri episodi di violenza devono accadere prima che il governo comprenda che i ricongiungimenti familiari, così come sono gestiti ora, sono un errore? È evidente che l’attuale politica di accoglienza e integrazione non solo non funziona, ma sta portando a una situazione di insicurezza e terrore nelle nostre città.
È tempo di agire con fermezza, di rivedere radicalmente le politiche di immigrazione, di abrogare le leggi sui ricongiungimenti familiari che permettono a chi non rispetta le nostre leggi di continuare a proliferare. Ogni giorno di ritardo è un giorno in cui un altro Francesco potrebbe essere l’ennesima vittima di questa follia. Le città venete, e l’Italia intera, meritano di vivere in sicurezza, non sotto assedio.
Sono politici infrociati vivono per essere appagati Dell. Opinione che dementi come loro hanno nei loro confronti.
Alla cacarella per intenderci, il supercazzolaro. il peggior merdafondaio d Italia, ci riempiono di soliloqui impregnati di coglionate senza senso, e se ne compiacciono
E’ vero: hanno assaggiato tutte le cacche possibili così possono garantire che quella di loro produzione sia la più gustosa tra tutte e da veri buongustai si leccano l’ano a vicenda strillando per la gioia incontenibile, sperando di convincere nuova gente…