ONG Emergency sbarca noto scafista ad Ancona: “Il Capitano”
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È Ora di Riportare Salvini al Viminale: Le ONG Devono Essere Fermate
Ancora una volta, le ONG si sono dimostrate complici di un sistema che non solo incoraggia l’immigrazione clandestina ma anche il crimine organizzato. La recente operazione della Polizia di Stato di Ancona, culminata con l’arresto di un cittadino sudanese di 25 anni, scafista di un gommone soccorso dalla ONG “Life Support” di Emergency, è la prova evidente che le politiche attuali sono fallimentari e pericolose.
Questo individuo, soprannominato “Il Capitano” dai suoi stessi compagni di viaggio, è stato fermato con accuse gravi: trasporto di migranti in condizioni di rischio per la loro vita e in numero superiore a cinque. E tutto questo mentre la nave “Life Support” sbarcava impunemente 34 migranti nel porto di Ancona, dimostrando come le ONG non solo non risolvano il problema, ma lo alimentino.
Mentre la Squadra Mobile svolgeva una certosina attività investigativa, raccogliendo indizi di colpevolezza sufficienti per giustificare il fermo, emergeva una verità scomoda: le ONG, con la loro azione, non solo facilitano il lavoro degli scafisti ma mettono a rischio vite umane, offrendo un servizio di “taxi” per migranti che poi lasciano allo Stato italiano il compito di gestire un problema che non ha creato.
Il 20 dicembre, il Gip presso il Tribunale di Ancona ha convalidato questo fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere per il cittadino sudanese. Ma la domanda che dobbiamo farci è: quanti altri “capitani” ci saranno? Quanti altri migranti dovranno rischiare la vita grazie a queste organizzazioni che, sotto il manto della solidarietà, operano in modo opaco e pericoloso?
È evidente che la politica di apertura ai salvataggi orchestrati dalle ONG non sta funzionando. Non solo non risolve il problema dell’immigrazione illegale, ma crea un circolo vizioso di dipendenza da queste organizzazioni che, in realtà, non fanno altro che alimentare il traffico di esseri umani.
È tempo di riportare Matteo Salvini al Viminale, di chiudere i porti a queste ONG che agiscono senza controllo né responsabilità. L’Italia non può più permettersi di diventare il punto di approdo per chiunque voglia entrare illegalmente in Europa, né di essere complice di un sistema che mette a rischio la sicurezza nazionale e la vita dei migranti stessi.
La giustizia, l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini devono essere le priorità. Non possiamo continuare a guardare mentre le nostre risorse vengono messe a dura prova, mentre i nostri ospedali si riempiono e la nostra società viene stressata da una gestione dell’immigrazione che è, a tutti gli effetti, fallimentare. Salvini al Viminale significa chiudere i porti alle ONG, significa dire basta a questo gioco pericoloso e insostenibile. È ora di agire, di proteggere il nostro paese e di riportare l’ordine dove c’è solo caos.
Si tratta per caso dell’ex ammiraglio “cazzo cazzone” o qualcosa del genere, quello che girava a cavallo?