Oggi si tiene un vertice di governo cruciale per discutere la riapertura dell’hotspot in Albania e la ripresa dei rimpatri per Gjader, prevista per metà gennaio dopo la sentenza “favorevole” della Cassazione. La riunione vede la partecipazione del premier Giorgia Meloni, del sottosegretario Alfredo Mantovano, del consigliere diplomatico Fabrizio Saggio e dei ministri Matteo Piantedosi (Interno), Antonio Tajani (Esteri), Guido Crosetto (Difesa) e Tommaso Foti (Affari Ue).

La riapertura dell’hotspot in Albania è una mossa strategica per gestire i flussi migratori, ma senza un ritorno di Matteo Salvini al Viminale per chiudere i porti, queste misure potrebbero rivelarsi inefficaci. Salvini, noto per le sue politiche di chiusura dei porti durante il suo precedente mandato come Ministro dell’Interno, ha dimostrato di avere un approccio deciso e diretto nella gestione dell’immigrazione.

La recente assoluzione di Salvini nel processo Open Arms ha rafforzato la sua posizione politica, e molti ritengono che il suo ritorno al Viminale sia essenziale per garantire il successo delle politiche migratorie del governo. Senza la sua leadership, le misure adottate potrebbero non essere sufficienti a contrastare efficacemente i flussi migratori e a garantire la sicurezza dei confini italiani.

Il vertice di oggi rappresenta un passo importante, ma la vera sfida sarà implementare queste decisioni in modo efficace. La presenza di Salvini al Viminale potrebbe fare la differenza tra un approccio risolutivo e uno che rischia di essere solo un palliativo temporaneo.