SE TRUMP VUOLE GROENLANDIA E PANAMA, NOI RIPRENDIAMOCI FIUME, NIZZA E CORSICA
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IRREDENTISMO ITALIANO: SE TRUMP VUOLE GROENLANDIA E PANAMA, NOI RIPRENDIAMOCI FIUME, NIZZA E CORSICA!
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente mostrato interesse per l’acquisizione di territori come la Groenlandia e il Canale di Panama, dimostrando che la geopolitica non è una questione chiusa ma in continua evoluzione. Se il mondo guarda con curiosità alle mosse di una superpotenza, noi italiani non possiamo restare a guardare. È tempo di risvegliare lo spirito irredentista che ha sempre caratterizzato la nostra nazione. Se l’America può puntare a nuovi territori, perché l’Italia dovrebbe rinunciare ai suoi?
Fiume, Nizza e Corsica: un diritto storico e culturale che non può essere ignorato!
Fiume, oggi Rijeka, è stata italiana per secoli, un faro di cultura e identità italiane lungo la costa adriatica. La sua storia è intrecciata con quella dell’Italia, con una presenza italiana che ha resistito fino alla Seconda Guerra Mondiale e alle Foibe. La perdita di Fiume è stata una ferita mai completamente rimarginata, un simbolo di un’unità nazionale che non si è mai realizzata come avrebbe dovuto.
Nizza, ceduta alla Francia nel 1860, è stata per lungo tempo un centro di italianità, con una popolazione che parlava l’italiano o dialetti italiani. La sua architettura, la sua cultura, la sua storia sono profondamente italiane. La sua perdita è stata un affronto alla nostra identità nazionale, un pezzo di cuore strappato dal corpo di una nazione che cercava la sua completa unità.
La Corsica, con i suoi legami storici e culturali con l’Italia, è un altro capitolo di un libro non ancora chiuso. La lingua corsa è strettamente legata al toscano, e la sua storia è segnata da figure italiane di rilievo, come Pasquale Paoli, che ha combattuto per l’indipendenza dell’isola con ideali che rispecchiavano quelli della nostra patria. Napoleone, del resto, è italiano.
Non siamo più il paese che accetta passivamente le decisioni della storia. Se Trump può sognare di espandere il suo impero, noi possiamo e dobbiamo sognare di riunire ciò che è nostro per diritto storico, culturale e morale. Di sangue. L’Italia deve alzare la voce e reclamare i suoi territori.
È il momento di risvegliare l’irredentismo italiano, non per espandere un impero, ma per correggere gli errori del passato, per ricostruire un’unità nazionale che riflette la nostra vera identità. Fiume, Nizza e Corsica non sono solo pezzi di terra; sono parti del nostro cuore e della nostra anima.
Italia, risorgi! Dimostriamo al mondo che non siamo una nazione che si accontenta di ciò che le è stato dato, ma una che lotta per ciò che è suo. Se l’America può puntare a nuove frontiere, noi dobbiamo riprendere le nostre. È tempo di un’Italia veramente unita, un’Italia che non dimentica le sue radici e non rinuncia ai suoi sogni di unità e grandezza.
Portiamo a compimento il Risorgimento.
Noi abbiamo a cacarella che Vi spacchera i maroni anche quest anno a fine anno con i suoi soliloqui a supercazzola.. Dovevamo avere come presidente il padre non lui
E
BIUON NATALE A TUTTI
immaginiamoci se il nostro Paese trova l’ardire di farsi restituire terre italiane: abbiamo nel 1975 con un trattato, quello di Osimo, ceduto definitivamente le nostre terre alla Jugoslavia di Tito senza che nessuno in Parlamento osasse dire di essere contrario. Gli unici a protestare siamo stati noi a Trieste. E volete che questo stato di merda abbia il coraggio, ripeto, di richiedere indietro le nostre terre? Pura utopia …
La Corsica possono tenersela assieme ai Corsi, brava gente che però è meglio non stuzzicare nemmeno involontariamente, Nizza è un merdaio e Fiume lasciamola lì con i suoi dentisti a buon mercato… piuttosto sarebbe una vera prova di carattere farsi restituire le zone di pesca regalate alla francia dal cazzologo matteo renzi, senza che ci fosse contropartita.
La Corsica possono tenersela assieme ai Corsi, brava gente che però è meglio non stuzzicare nemmeno involontariamente
ho sentito dire che girano tutti armati, piu che negli stati uniti. hanno tanto da insegnarci allora
C’era cascato pure il generale De Gaulle quando negli anni ’60 aveva pensato male di trasferire in Corsica gli sfollati francesi altrimenti noti come “pied noirs” che nessuno voleva in patria.
La reazione dei Corsi (* So’ Corsu e ne so’ fieru!”) fu tale che incredibilmente non spostarono l’isola dalla sua posizione geografica ma poco ci mancò, preferendo iniziare una stagione di attentati bombaroli senza vittime o quasi perchè avvisavano prima.
Insomma, che facciano quello che vogliono, i Corsi, che vadano con Dio e che nessuno provi a scocciarli che se ne pentirà… quindi lasciamoli in pace, che è meglio…