Guerra alle toghe rosse: magistratura sia posta sotto il controllo del governo
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È ORA DI RIPRENDERE IL CONTROLLO: LE PROCURE DEVONO ESSERE SOTTO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA!
L’indipendenza è diventa irresponsabilità. E’ diventata arbitrio. E’ diventata dipendenza da una ideologia minoritaria e anti-italiana spesso con legami sovranazionali. E allora è meglio che sia dipendente dalla maggioranza democratica.
Per troppo tempo, la magistratura in Italia ha operato in un regime di autonomia che ha portato a una serie di abusi, ingerenze politiche mascherate e a una giustizia che non riflette l’interesse pubblico ma interessi personali o di corrente. I recenti eventi non fanno che confermare la necessità di un cambiamento radicale nel sistema giudiziario italiano.
Abbiamo visto procure che agiscono come se fossero al di sopra della legge, con magistrati che sembrano più attenti a costruire carriere politiche che a servire la giustizia. L’indipendenza della magistratura, intesa come libertà da ogni forma di controllo, ha dimostrato di essere un terreno fertile per l’arbitrio, per decisioni che spesso sembrano più motivate da ideologie personali che da un’oggettiva ricerca della verità.
Le procure devono essere poste sotto la dipendenza del Ministero della Giustizia! È l’unico modo per garantire che l’azione giudiziaria sia veramente al servizio del popolo e non di gruppi di potere interni alla magistratura. La mancanza di responsabilità diretta verso un organo esecutivo ha portato a un’inefficienza cronica e a una giustizia che appare spesso arbitraria.
Le indagini che hanno coinvolto magistrati in comportamenti discutibili e le accuse di politicizzazione delle inchieste mostrano come l’attuale sistema di autogoverno della magistratura non sia più sostenibile. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha fallito nel suo compito di tutela dell’indipendenza e dell’autonomia, trasformandosi in un organo che spesso difende gli interessi corporativi piuttosto che quelli della giustizia.
Un controllo diretto da parte del Ministero della Giustizia renderebbe le procure più responsabili e trasparenti. Significherebbe che ogni azione, ogni indagine, verrebbe sottoposta a un vaglio di legittimità e necessità da parte di un organo che risponde direttamente al governo eletto dal popolo. Solo così possiamo sperare di avere una giustizia che non sia influenzata da dinamiche interne alla magistratura, ma che sia guidata dal bene comune.
L’Italia non può più permettersi di avere procure che agiscono come entità indipendenti, quasi fossero uno Stato nello Stato. È tempo di riportare l’ordine, la trasparenza e la responsabilità nel sistema giudiziario. Chiediamo al governo di agire ora, di riformare il sistema e di porre le procure sotto il controllo del Ministero della Giustizia, per restituire al nostro paese una giustizia che serva veramente tutti i cittadini, senza privilegi né favoritismi.
Solo con questa riforma possiamo sperare di vedere una magistratura veramente al servizio della giustizia e non di interessi personali o politici. Basta con l’indipendenza che si trasforma in impunità!
Dai, non esageriamo: basterebbe fargli fare un esamino di cultura generale a sorpresa per sfoltire pesantemente i ranghi di questa magistratura, rimpolpando al contempo la forza lavoro nei campi e risparmiando sulla mano d’opera estera…