Morire di freddo davanti al Vaticano mentre Bergoglio accoglie 25mila immigrati a pagamento
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Ecco il vero volto della carità vaticana: un terzo del business dei centri di accoglienza è gestito indirettamente dal Vaticano, trasformando la compassione in un lucroso affare. Da trenta denari a trentacinque euro al giorno.
INDIGNATI DAL VATICANO: SOLIDARIETÀ A PAGAMENTO MENTRE GLI ITALIANI MUOIONO DI FREDDO!
È uno schiaffo alla decenza, un Natale 2024 segnato dall’ipocrisia e dalla vergogna. Mentre Roma e il Vaticano si preparano ad accogliere il Giubileo 2025 con sfarzo e pompa, una tragedia umana si è consumata a due passi da San Pietro. Una donna anziana, italiana e senzatetto, è morta di freddo, lasciata al gelo mentre il cuore della cristianità brilla di luci e festeggiamenti.
Nel frattempo, la Chiesa italiana, attraverso le sue diocesi e la Caritas, accoglienza in media oltre 25mila immigrati nelle centinaia di diocesi sparse per il paese. Questo impegno, però, ha una faccia monetaria: solo una piccola parte di questi, meno di 5.000, è accolto usando i fondi dell’8 per mille, mentre il 79% del costo ricade sulle spalle dei contribuenti italiani, tramite il governo. Ecco il vero volto della carità vaticana: un terzo del business dei centri di accoglienza è gestito indirettamente dal Vaticano, trasformando la compassione in un lucroso affare.
Mentre il Vaticano finanzia ONG per traghettare clandestini, che poi vengono ospitati a pagamento nelle sue strutture, gli italiani in difficoltà e altri immigrati che non pagano, come questa donna anziana, vengono lasciati al loro destino. È un contrasto crudo, doloroso: da una parte, un’accoglienza pagata con i soldi pubblici, dall’altra, una totale indifferenza verso chi ha vissuto e sofferto nelle stesse strade, ma è nato in Italia.
Questa morte non è solo una tragedia, ma un’accusa diretta al Vaticano e alla sua gestione della carità. Non c’è giustizia né misericordia in un sistema che sceglie di investire in nuovi arrivi piuttosto che aiutare chi è già qui, in condizioni disperate. Le porte di San Pietro si spalancano per i pellegrini e i migranti, ma rimangono chiuse per gli italiani che cercano un rifugio dal freddo invernale.
È una beffa crudele: il Vaticano celebra eventi mondani, prepara feste per il Giubileo, mentre a pochi metri un’italiana muore per il gelo. Dove sono i valori cristiani di aiuto al prossimo quando si tratta di aiutare i propri connazionali? Perché non ci sono risorse, calore, cibo per chi è già qui, che soffre nelle notti gelide della capitale?
Il Vaticano deve riscoprire il significato autentico della carità. Non si può trasformare l’amore per il prossimo in un’azienda che fa profitto. La solidarietà non si compra o vende; è un dovere morale, un atto di amore che non dovrebbe fare distinzioni tra chi viene da lontano e chi è già in difficoltà a casa propria.
Basta con questa ipocrisia! È tempo che il Vaticano cambi direzione, che usi la sua immensa ricchezza per aiutare i senzatetto italiani, dimenticati mentre si finanziano operazioni che sembrano più manovre politiche che atti di fede. Questa morte non deve essere dimenticata; deve essere un campanello d’allarme per il Vaticano e per tutti noi.
Vergogna, Vaticano! Vergogna per aver dimenticato il vero spirito del Natale e per aver tradito i più bisognosi nel momento del bisogno.
La Chiesa italiana ospita migliaia di migranti
26 Dicembre 2024
La Chiesa italiana, attraverso varie diocesi e organizzazioni come la Caritas, ospita migliaia di migranti ogni anno. Secondo i dati più recenti, circa 27.000 sono stati accolti in diocesi sparse in tutta Italia. Di questi, meno di 5mila sono sostenuti con fondi dall’8 per mille, mentre il restante 79% è finanziato dal governo, ovvero dai contribuenti italiani.
In pratica, come noto, il Vaticano gestisce almeno un terzo del business dei centri di accoglienza.
— Alberto 🏴☠️🚴🏻🧗🏻🪂 (@albealias) December 25, 2024
Secondo un recente rapporto di Caritas, nel primo semestre del 2023, la Chiesa italiana ha ospitato 50.000 migranti in varie strutture ecclesiali distribuite tra 209 diocesi. Questo numero riflette l’importante impegno della Chiesa nell’accoglienza e nel supporto dei migranti e rifugiati.
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