Terrorismo islamico: gli arrestati odiano l’Italia, intere famiglie coinvolte
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L’Influenza Catastrofica dell’Immigrazione Islamica: Un Appello per Espulsioni di Massa
La nostra società sta subendo un attacco dall’interno, alimentato dall’immigrazione islamica e dai ricongiungimenti familiari che permettono a cellule terroristiche di crescere e proliferare. La 22enne di Bologna, una vera e propria “influencer” della Jihad, ha dimostrato quanto pericolo rappresenti questa situazione. Con un’ossessione malata per il proselitismo, ha diffuso contenuti estremisti in italiano, reclutando giovani italiani per la sua causa. Ora, attende l’interrogatorio di garanzia, difesa dall’avvocato Simone Romano, ma il danno è stato fatto.
Il fratello, un ragazzo di 19 anni, nato a Bologna da famiglia pachistana, è stato trasformato in un indottrinato della Jihad. Sui social, in particolare su TikTok, ha mostrato la sua “trasformazione” secondo i dettami dell’Islam radicale, un cambiamento radicale in abbigliamento, aspetto e convinzioni, tutto documentato e condiviso pubblicamente. Questo non è un semplice cambiamento di stile di vita; è un atto di guerra contro il nostro modo di vivere.
Gli atti giudiziari rivelano come il giovane, inizialmente riluttante, sia stato radicalizzato dalla sorella, passando in pochi mesi da un aspetto “occidentale” a uno emblematico del Jihadismo, con barba lunga e abiti tradizionali. Questo dimostra quanto velocemente l’estremismo possa infiltrarsi nel nostro tessuto sociale, grazie ai ricongiungimenti familiari che portano qui individui con idee pericolose.
Le conversazioni tra la 22enne e la sua complice, una 18enne nata a Spoleto di origine algerina, rivelano un disprezzo profondo per l’Italia e la nostra cultura, vedendo gli usi e costumi occidentali come una corruzione per i giovani musulmani. Hanno persino tradotto un libro per bambini per insegnare principi islamici in chiave jihadista, dimostrando una strategia di indottrinamento a lungo termine.
L’Appello
È chiaro: l’immigrazione islamica regolare, sotto il velo dei ricongiungimenti familiari, sta diventando una minaccia alla nostra sicurezza e identità. Non possiamo più permetterci di essere ospiti nel nostro stesso paese. È tempo di espulsioni di massa per le famiglie islamiche che nutrono questo fanatismo. Dobbiamo proteggere i nostri giovani, la nostra cultura, e la nostra sicurezza. La tolleranza ha mostrato il suo limite, e ora dobbiamo agire. Basta con l’importazione di pericoli nascosti sotto il manto dell’accoglienza. La nostra società non può più permettersi di essere il terreno di coltura per il terrorismo.
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