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Allarme Italia: L’Islamizzazione è la Nostra Fine!

Siamo nel 2024 e l’Italia è vicina al collasso: nel quartiere di Fontivegge a Perugia, la classe quinta della Primaria “Pestalozzi” è quasi completamente priva di bambini italiani. Solo una bambina con genitori nati qui, e chi può dire se sia veramente italiana con questa invasione demografica? Gli altri 22 alunni sono figli di immigrati, un simbolo chiaro dell’invasione subdola che stiamo vivendo. Questo quartiere, vicino alla stazione, è diventato un simbolo di degrado a causa della loro presenza.

Nel frattempo, l’Istituto Superiore “Vittorio Bachelet” di Abbiategrasso promuove un corso avanzato di lingua e cultura araba per “integrare” gli italiani all’islamizzazione. È un’integrazione al contrario, dove noi dobbiamo imparare la loro lingua. Inoltre, una festa per la fine del Ramadan include un laboratorio di “hijab”, insegnando alle nostre ragazze a diventare schiave sessuali degli invasori islamici.

Non si tratta solo di sicurezza; è una guerra demografica! Ogni migrante legale introdotto è un soldato nemico nel nostro paese. I ricongiungimenti familiari devono essere aboliti ora, e dobbiamo tornare allo ius sanguinis integrale. Le loro armi sono le donne incinte, strumenti per colonizzarci.

A Trieste, il giovane Mohammed, un minorenne islamico, era pronto a compiere un attentato nella sua scuola, dimostrando che le seconde generazioni sono più pericolose. E non è un caso isolato. A Udine, un quindicenne, figlio di algerini e perfettamente “integrato”, traduceva contenuti terroristici dell’ISIS in italiano. Stiamo allevando serpi in seno, permettendo a chi ci odia di diventare cittadini italiani.

E se pensate che sia finita, ecco la prova di questi giorni: cinque giovani, tutti di origine straniera ma cresciuti in Italia, sono stati arrestati con l’accusa di sostenere Al-Qaeda e l’ISIS. Questi giovani erano pronti a partire per la Siria per unirsi alle milizie jihadiste. Tra loro, una pakistana residente a Bologna, un vero simbolo dell’integrazione fallimentare. Questi arresti dimostrano come l’integrazione sia una favola pericolosa; stiamo coltivando il nostro stesso nemico.

Bilal Bosnic, capo reclutatore dell’ISIS, aveva apertamente dichiarato che l’Italia è fondamentale per il jihad, con soldati tra i nuovi cittadini. E noi? Non facciamo nulla. Qui, incitare all’uccisione degli italiani non è considerato reato; anzi, alcuni diventano parlamentari!

Con lo ius soli regaleremmo la cittadinanza ad oltre 800.000 giovani hic et nunc, molti dei quali di origini islamiche, pronti a dominarci numericamente o con la violenza. Ma sarebbe solo una accelerazione di un processo comunque in atto. Anche senza ulteriori sbarchi, solo di immigrazione regolare inclusi i ricongiungimenti, avremo tra 5 e 6 milioni di nuovi cittadini ’italiani’ musulmani in 10 anni. Già con questa legge, l’Italia diventerà un paese islamico.

Italiani, svegliatevi! È tempo di una riforma drastica della cittadinanza in senso restrittivo, di bloccare l’immigrazione islamica, di abrogare i ricongiungimenti familiari e di tornare allo ius sanguinis. O il nostro sangue scorrerà nelle strade. Siamo in guerra per la nostra esistenza. Le figure dell’imam abusivo e del trapper violento sono solo la punta dell’iceberg di una rivolta islamica che si svolge ogni giorno sotto i nostri occhi. Noi facciamo finta di nulla perché costa meno fatica. E sofferenza.

Ma è ora di agire o di perire come nazione. Ora o mai più.