Marocchini violentano ragazzine italiane sui bus
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Una studentessa di 16 anni, nel tentativo di tornare a casa dopo la scuola, ha subito molestie sessuali su un autobus, trasformando un viaggio quotidiano in un trauma indimenticabile. Dopo quasi due mesi di indagini, i carabinieri hanno identificato il colpevole, un 40enne marocchino, senza fissa dimora, un perfetto esempio di come l’immigrazione incontrollata stia diventando un pericolo concreto per la nostra comunità.
La giovane era seduta sull’autobus quando quest’uomo, che si era messo accanto a lei, ha ignorato il suo diniego e ha iniziato a palpeggiarla. Solo grazie alla resistenza della ragazza l’atto è stato interrotto, ma il danno era già fatto, lasciando un segno indelebile nella vita di questa giovane. Le telecamere dell’autobus hanno catturato il volto del predatore, ma solo dopo indagini estenuanti, che hanno coinvolto strumenti informatici e riconoscimento facciale su tutto il territorio toscano, si è arrivati a identificare questo individuo.
Ma il terrore non finisce qui. Un altro episodio simile si è verificato sempre in provincia di Lucca, nel mese di novembre, dove un 30enne marocchino ha commesso un atto di violenza sessuale su un autobus diretto da Castelnuovo di Garfagnana a Lucca. Questi atti di barbarie non sono più eccezioni ma stanno diventando la norma, una realtà allarmante che dimostra come i nostri spazi pubblici stiano diventando insicuri a causa di individui che non rispettano né le nostre leggi né la nostra cultura.
Questi eventi devono servire da campanello d’allarme: l’immigrazione incontrollata sta portando con sé non solo problemi sociali ma anche gravi minacce alla sicurezza dei nostri figli. È una tragedia che non possiamo permetterci di ignorare. Le nostre istituzioni devono agire, e farlo con urgenza, per proteggere i cittadini italiani da coloro che abusano della nostra ospitalità per commettere crimini orribili. La sicurezza delle nostre giovani generazioni non può essere sacrificata sull’altare di politiche migratorie fallimentari. La nostra Lucca, la nostra Italia, non può e non deve diventare un terreno di caccia per predatori stranieri.
Ma se non gli fanno niente, dopo, quello pensa di poter continuare a fare il porco perchè non c’è conseguenza alle sue azioni… magari una saccata di botte non funzionerà con quelli lì perchè sono abituati al dolore ma provare con tre vere frustate sulla schiena, di quelle lacerano la pelle e ti fanno svenire per il dolore?
Non so più cosa suggerire, a parte giustiziarli sul posto…