Perseguita dallo Stato italiano perché fa uccidere il suo stupratore africano

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By V dicembre 29, 2024 12:53

Perseguita dallo Stato italiano perché fa uccidere il suo stupratore africano

Meglio: perseguitata.

Un’Ingiustizia Sotto gli Occhi di Tutti: La Persecuzione di Vero Coraggio

Siamo di fronte a una storia che dovrebbe farci indignare fino al midollo. In un mondo dove la giustizia sembra aver perso il suo significato, la vicenda di Oleggio, in provincia di Novara, è l’ennesima conferma di quanto lo Stato possa essere cieco e ingiusto.

Un uomo, Nicolas Davanzo, si è trasformato in giustiziere della notte per vendicare un atto orribile commesso contro la sua compagna. La donna, dopo essere stata brutalmente stuprata da un pusher marocchino, Fadili Charaf, ha cercato conforto e giustizia non nelle istituzioni, ma nel suo fidanzato. E lui, con un atto di coraggio che molti di noi non troveranno mai, ha deciso di fare ciò che lo Stato non ha fatto: assicurarsi che il colpevole non potesse più nuocere.

Ma ecco l’amara ironia: invece di essere elogiati, Nicolas e la sua compagna sono stati perseguiti. Lui è stato arrestato per omicidio volontario, mentre lei, vittima di un crimine orrendo, è stata denunciata per aver chiesto giustizia, per aver voluto che il suo aggressore non potesse più fare del male ad altre donne. Questo è il risultato di un sistema che non protegge chi dovrebbe proteggere.

Il fatto che tutto questo sia avvenuto in un contesto dove la vendita di droga continua indisturbata nei boschi di Oleggio, dove gli spacciatori africani operano quasi impuniti, aggiunge un ulteriore strato di vergogna a questa storia. Mentre i veri criminali continuano a proliferare, lo Stato si concentra su chi ha cercato di porre fine a una catena di violenza.

Le indagini, ci informano i soliti media, “hanno rivelato la verità attraverso messaggi e telefonate, evidenziando la complicità della donna”. Complicità in cosa? Nel suo desiderio di giustizia, non in un crimine. Eppure, la giustizia italiana si accanisce contro di loro, ignorando il contesto e il trauma subito.

Dov’è la giustizia in tutto questo? Quando una donna viene stuprata e lo Stato non riesce a garantire la sua sicurezza, quando la vendita di sostanze illegali continua indisturbata nei nostri boschi, come possiamo accettare che chi cerca di fare giustizia con le proprie mani venga criminalizzato?

Questo caso non è solo un errore giudiziario; è un sintomo di un sistema che ha fallito nella protezione dei suoi cittadini, che premia l’impunità e punisce il coraggio. È ora che alziamo la voce contro questa ingiustizia, esigendo che la nostra società riconosca e protegga chi cerca veramente di fare la differenza, di ripristinare un minimo di ordine morale dove lo Stato ha fallito miseramente.

Perseguita dallo Stato italiano perché fa uccidere il suo stupratore africano ultima modifica: 2024-12-29T12:53:41+00:00 da V
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By V dicembre 29, 2024 12:53
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell dicembre 29, 13:30

    Forse il baluba morto riforniva il giudice, che ha dovuto rivolgersi altrove e lui l’ha fatta giustamente pagare a chi gli aveva creato imbarazzo…

    E per quel che riguarda lo stupro commesso si sarà trattato di semplice folklore nordafricano…

    PS: io faccio dell’ironia ma non sono proprio sicuro che “certe cose” non succedano verament; chi si laurea in legge ed è valido si mette nel settore privato, quelli scarsi confluiscono nel settore pubblico e se non sbaglio all’ultimo concorso per 100 sostituti procuratori l’esame l’hanno passato solo in 3 per gravi lacune concettuali e grammaticali, cioé non capiscono un cazzo…

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