Islamici rivendicano il territorio: “Corvetto è nostra” – VIDEO
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La Verità Sconvolgente del Quartiere Corvetto: Quando l’Immigrazione Diventa Sinonimo di Degrado
Nel cuore di Milano, il quartiere multietnico di Corvetto è diventato l’epicentro di una crisi che è il risultato diretto di una politica migratoria fallimentare. La frase “Rubavo collana” pronunciata con orgoglio da un trapper egiziano non è solo una battuta di una canzone; è un grido di guerra, una dichiarazione di possesso su un territorio che un tempo era nostro. E quando dice “Corvetto casa nostra è”, non sta parlando di integrazione ma di conquista.
“Rubavo collana”
“Corvetto casa nostra è”Il degrado del quartiere multietnico Corvetto spiegato dal trapper egiziano. pic.twitter.com/nFN041cQ15
— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 30, 2024
La Realtà del Degrado
Corvetto, un tempo simbolo di una Milano lavoratrice e orgogliosa, oggi è un quartiere dove la microcriminalità è all’ordine del giorno, le strade sono invase da rifiuti e gli abitanti originali si sentono stranieri nella propria terra. Questo non è un fenomeno casuale; è il risultato diretto di un’ondata di immigrazione che ha portato con sé non solo persone in cerca di una vita migliore ma anche criminalità, disordine e un rifiuto di adattarsi alla nostra cultura.
Il Trapper Egiziano: La Voce del Degrado
Il trapper egiziano, con le sue rime, non solo glorifica la sua vita da criminale ma anche il fatto di aver preso possesso di un pezzo di Milano. Le sue parole sono un manifesto di come l’immigrazione, specialmente quando non controllata e non integrata, può trasformare un quartiere in un ghetto. La sua musica non è solo un’arte; è una testimonianza di quanto la nostra società sia diventata tollerante verso il crimine se questo viene da chi è visto con occhi pietosi per le sue origini.
L’Urgenza di Azzerare i Ricongiungimenti Familiari
È evidente che il sistema dei ricongiungimenti familiari, pensato per mantenere unite le famiglie, è stato trasformato in una via per importare culture incompatibili. Basta con questa follia! Azzerare i ricongiungimenti familiari non è solo una necessità; è un’urgenza. Non possiamo permettere che la nostra società venga ulteriormente minata da chi non vuole integrarsi, da chi arriva qui non per costruire ma per distruggere. Ogni nuovo arrivo sotto questa politica è un potenziale colpo al benessere della nostra comunità.
La Soluzione: Chiusura e Ripristino
Il quartiere di Corvetto deve diventare un monito per tutta Italia. Dobbiamo chiudere le porte a chi non rispetta le nostre leggi, chi non cerca di integrarsi ma solo di sfruttare il nostro sistema di welfare. Serve una politica di immigrazione che sia rigorosa, che non permetta più a chi arriva di pensare che “Corvetto casa nostra è” senza aver contribuito in alcun modo alla società. Serve un ritorno alla sicurezza, alla pulizia, alla dignità di questo quartiere, e questo passa attraverso un reset totale delle politiche di accoglienza.
Conclusione: Una Svolta Necessaria
Non possiamo più ignorare il grido di aiuto dei milanesi di Corvetto, né possiamo accettare che la nostra cultura e il nostro territorio siano sottomessi a chi non ha alcun rispetto per essi. È tempo di una svolta radicale, di chiudere i varchi aperti da una politica migratoria che ha fallito. Azzerare i ricongiungimenti familiari è solo l’inizio di un percorso per riprendere il controllo del nostro paese, per proteggere i nostri quartieri, per ripristinare la nostra identità. Basta con le “collane rubate” e il “Corvetto casa nostra è” degli stranieri; è tempo che Corvetto torni a essere casa nostra.
Non sarebbe male toglierli da lì e vederli migrare dalle parti di via della sfiga a milano e in altri posti chic come i parioli di roma o albaro a genova, cioà dove le elite giocano a fare i sinistri ma col culo degli altri… si possono organizzare dei pullman, naturalmente da buttare via dopo invece di stare a ripulirli?
ci vuole un rimpatrio forzato di chi commette un solo illecito, di chi non ha lavoro, e se il reato commesso da un minore è grave come furto, stupro, aggressione devono essere rimpatriati i genitori , i responsabili anche se hanno la cittadinanza proprio come fanno in Nigeria