Manca un anno alla pensione e dorme per strada perché italiano

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By V dicembre 30, 2024 23:55

Manca un anno alla pensione e dorme per strada perché italiano

Se invece fosse sbarcato a Lampedusa ora vivrebbe in uno dei diecimila centri accoglienza disseminati in tutta Italia che ospitano quasi duecentomila stranieri.

Torino, L’Incubo di Andrea Baudissone: Esodato e Abbandonato, Mentre i Sindacati Chiedono Più Immigrati

Andrea Baudissone, un uomo che ha dedicato una vita al lavoro, si trovava a un solo anno dalla pensione. Una vita di sacrifici che avrebbe dovuto concludersi con il meritato riposo e l’assegno pensionistico per chi, dall’età di 16 anni, ha lavorato senza sosta. Ma per lui, quel momento non è mai arrivato. Dopo 20 anni di dedizione caricando e scaricando compressori per la Embraco, nel 2018 è stato dichiarato esodato. Oggi dorme per strada a Torino, in Galleria San Federico.

Baudissone è uno dei 537 esodati della fabbrica che produceva compressori per elettrodomestici, una volta considerata un “stabilimento d’avanguardia”, ma chiusa a causa della crisi economica nonostante le lotte sindacali e le manifestazioni. Aveva iniziato a lavorare nello stabilimento di Riva di Chieri nel 1991, dopo due anni in un’altra azienda. «Guadagnavo due milioni di lire al mese. Lavoravo anche di notte. Era un periodo felice», racconta a La Stampa. «E guardi ora come sono ridotto».

Dorme per strada, raccoglie qualche moneta dall’elemosina dei passanti, mangia alla mensa dei poveri, ma spesso le code sono talmente lunghe che rischia di restare a pancia vuota. «Nei fine settimana mangio se riesco: le mense sono chiuse». Alcune associazioni di volontariato lo aiutano, ma non è mai abbastanza.

Quando la crisi della Embraco si è aggravata, il suo stipendio è diminuito, ma i politici passavano e facevano promesse: «Ricordo l’incontro con l’allora sindaca Chiara Appendino. È venuto da noi anche Alessandro Di Battista. Tutti ci hanno fatto grandi promesse, e tutte sono cadute nel vuoto». Il fallimento ha portato Baudissone a ricevere solo 30mila euro di TFR, usati per saldare i debiti accumulati durante la crisi aziendale. «Per ripianarli sono rimasto quasi senza soldi. Ho perso anche la casa». Ora, senza familiari in grado di aiutarlo, vive per strada, cercando ancora un lavoro per completare i contributi necessari per la pensione. «Ma alla mia età, chi volete che mi offra un impiego?»

E mentre Andrea Baudissone e altri come lui soffrono, i sindacati hanno l’ardire di chiedere più immigrati per sostituire i lavoratori italiani. Nel frattempo, nei centri di accoglienza ci sono quasi 200mila clandestini mantenuti per anni, che non devono neanche fare la fila alla mensa. Questa è l’assurda realtà del nostro paese: i nostri lavoratori esodati, che hanno dato tutto per l’Italia, vengono abbandonati al loro destino, mentre si favorisce chi non ha mai contribuito a nulla. È una vergogna nazionale, un’ingiustizia che grida vendetta.

Manca un anno alla pensione e dorme per strada perché italiano ultima modifica: 2024-12-30T23:55:53+00:00 da V
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