Viminale, zone rosse vietate a soggetti pericolosi: invece di chiudere le frontiere chiudono le piazze
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La Fallacia dell’Allontanamento e l’Urgenza dell’Espulsione: Il Caso di Corvetto e le Direttive Fallimentari
Nel cuore di Milano, il quartiere multietnico di Corvetto è diventato sinonimo di degrado e criminalità, un simbolo tangibile del fallimento delle politiche migratorie italiane. Tra le voci che raccontano questa realtà, emerge quella di un trapper egiziano che con arroganza dichiara “Rubavo collana” e “Corvetto casa nostra è”, manifestando non solo la sua appartenenza a questa nuova realtà ma anche il suo disprezzo per le leggi italiane.
L’Erronea Direttiva di Piantedosi
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha recentemente inviato una direttiva ai prefetti, sottolineando l’importanza di individuare, con apposite ordinanze, aree urbane dove vietare la presenza di soggetti pericolosi o con precedenti penali, disponendo il loro allontanamento. Ma questa misura è una soluzione miope, un cerotto su una ferita aperta. Il Viminale, preparandosi per il Capodanno, ha indicato stazioni ferroviarie, piazze di spaccio e zone della movida come aree da “bonificare” temporaneamente. Tuttavia, questa strategia non risolve nulla; sposta semplicemente il problema da una parte all’altra della città.
L’Insufficienza dell’Allontanamento
Milano, con questa direttiva, ha applicato provvedimenti che saranno in vigore per Capodanno fino al 31 marzo, seguendo l’esempio di Firenze e Bologna. Ma questi allontanamenti non fanno altro che spostare il problema geograficamente. Non affrontano la radice del problema: la presenza di immigrati pericolosi che non dovrebbero essere semplicemente allontanati da certe zone ma espulsi dall’Italia.
L’Urgenza dell’Espulsione
Non possiamo più permetterci di gestire la sicurezza pubblica con soluzioni temporanee e inefficaci. Se tra gli immigrati ci sono individui con precedenti penali o che rappresentano un pericolo per la comunità, la soluzione non è l’allontanamento ma l’espulsione immediata dal paese. Questo è l’unico modo per garantire la sicurezza dei cittadini e per affrontare seriamente la criminalità importata.
Un Appello per la Sicurezza
È giunto il momento di cambiare rotta. Le politiche di immigrazione devono essere severe e mirate alla protezione della nostra società. Non basta allontanare i delinquenti da alcune zone; devono essere rimandati nei loro paesi d’origine. Il quartiere di Corvetto, come molti altri in Italia, è un avvertimento su cosa succede quando si fallisce nell’integrazione e nella gestione della sicurezza. La frase “Corvetto casa nostra è” non deve essere una dichiarazione di conquista da parte di chi non rispetta le nostre leggi, ma un monito per agire con decisione.
Conclusione: Espulsione, Non Allontanamento
È chiaro che la nostra società non può più tollerare soluzioni di facciata. Gli immigrati pericolosi devono essere espulsi, non semplicemente allontanati da qualche piazza o stazione. Solo così possiamo sperare di ripristinare la sicurezza e il rispetto per il nostro territorio e la nostra cultura. Basta con le misure temporanee; è tempo di misure definitive per il bene dell’Italia.
Si devono vergognare…
Già, e adesso arriva capodanno con le sue violenze prima negate fermamente e poi ammesse di malavoglia, roba da TSO per questi prefetti e giornalisti scappati da casa…
Se non avete altro da fare, suggerisco di accedere alla webcam di piazza Duomo a milano, magari succederà qualcosa di più interessante del solito film natalizio…