Capodanno, quante donne stupreranno in piazza quest’anno i nostri ospiti?
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Allarme Stupri Etnici Afroislamici: Quando la Nostra Sicurezza Diventa Preda dell’Immigrazione Musulmana
L’Italia e l’Europa sono di fronte a un fenomeno che non può più essere ignorato né minimizzato: gli stupri etnici afroislamici stanno diventando una piaga nelle nostre città. Da Colonia a Milano, le notti di Capodanno e altre celebrazioni si sono trasformate in incubi per le nostre ragazze.
Ricordiamo Colonia nel 2016, quando centinaia di donne furono vittime di molestie e violenze sessuali di massa da parte di gruppi di uomini di origine nordafricana e araba, un fenomeno noto come “taharrush gamea”, una pratica di molestia sessuale di gruppo importata da contesti culturali lontani dai nostri valori. E ora, Milano e altre città italiane ed europee stanno vivendo la stessa tragedia. La domanda che dobbiamo porci, con rabbia e frustrazione, è: in quale città italiana o europea quest’anno branchi di islamici stupreranno le nostre ragazze?
L’immigrazione musulmana incontrollata ha portato con sé non solo sfide di integrazione ma anche un’ondata di crimini che minacciano la sicurezza delle nostre donne. Le nostre città, una volta sicure, sono diventate territorio di caccia per questi gruppi, che agiscono con un senso di impunità inaccettabile.
Piazza Duomo a Milano, durante i festeggiamenti di Capodanno, è stata teatro di orribili stupri di gruppo, con ragazze italiane e turiste assaltate da nordafricani che, approfittando del caos e della folla, hanno commesso atti di violenza sessuale inauditi. Questo non è un problema isolato, ma parte di un fenomeno più ampio, dove l’identità etnica e religiosa degli aggressori non può più essere nascosta dietro eufemismi o omissioni.
I media e le autorità cercano spesso di sminuire questi atti, parlando di “giovani” o “migranti”, evitando di identificare chiaramente gli autori per paura di essere accusati di “islamofobia”. Ma è tempo di dire la verità: questi crimini sono compiuti da uomini di razza afroislamica, che vedono nelle nostre donne un trofeo di guerra, un modo per segnare il territorio.
È evidente che l’integrazione è fallita. Questa è una guerra. Non possiamo più ignorare che la cultura di questi gruppi, che giustifica tali atti di violenza, non è compatibile con i nostri valori di rispetto, libertà e uguaglianza. Politiche di apertura indiscriminata hanno portato a questa situazione, dove le nostre ragazze sono diventate preda di chi non rispetta né le nostre leggi né i nostri diritti umani.
È urgente un cambiamento radicale delle politiche migratorie. Non possiamo continuare a importare problemi sociali e culturali che mettono a rischio la sicurezza delle nostre comunità. Le nostre città non possono essere trasformate in zone di guerra sessuale. Dobbiamo proteggere la nostra popolazione, soprattutto le donne, da queste aggressioni organizzate e sistematiche.
Dove accadrà il prossimo attacco, questo Capodanno? A Roma, a Firenze, a Barcellona o a Parigi? Ogni città è a rischio finché non si riconosce il problema e si agisce con decisione. Chiediamo a gran voce misure drastiche contro l’immigrazione musulmana non controllata e un ritorno alla sicurezza e alla giustizia per le vittime di questi barbari atti.
L’Italia e l’Europa devono svegliarsi. Non possiamo permettere che la nostra libertà e sicurezza vengano sacrificate sull’altare di una falsa tolleranza. Basta con l’immigrazione che ci mette in pericolo; è tempo di proteggere i nostri cittadini, la nostra cultura, e il nostro futuro.
E TRE!
Per la terza volta anche i baluba hanno il diritto di festeggiare il capodanno come meglio preferiscono: lo stupro di gruppo è il valore aggiunto dell’integrazione, l’imam del cazzo aveva spiegato che poi anche la donna gode, se protestate siete fassisti e non capite la bellezza del mondo perfetto ovvero i “cazzi neri a domicilio”, per la gioia dei pervertiti di ambo i sessi e vie gi mezzo…