Islamizzazione: donne musulmane non sono vittime ma complici dell’invasione
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Sono le stesse ragazze islamiche a minimizzare le violenze subite dalle loro coetanee che, in Italia e nel resto d’Europa, sono costrette a indossare un velo o a contrarre matrimoni forzati.
Mai una denuncia, mai una protesta.
Forse perché non sono realmente libere?Come ho… pic.twitter.com/NB10JMPD6u
— Francesca Totolo (@fratotolo2) December 31, 2024
L’Islamizzazione dell’Italia
L’Italia è sotto attacco, un attacco silenzioso ma devastante che sta trasformando il nostro paese in un campo di battaglia per la libertà delle donne. Sono le stesse ragazze islamiche che minimizzano, che giustificano le violenze subite dalle loro coetanee, costrette a vivere sotto il velo o a subire matrimoni forzati. Mai una denuncia, mai una ribellione. Perché? Perché non sono libere, sono prigioniere di una cultura che ci sta invadendo.
Il libro “Le vite delle donne contano” documenta senza mezzi termini l’aumento esponenziale dei delitti d’onore islamici in Europa. Non parliamo solo di Saman Abbas; c’è un’intera generazione di giovani donne sacrificate sull’altare di un’ideologia che le vuole sottomesse. Queste ragazze non sono vittime; sono complici, guardiane dell’oppressione che subiscono e perpetuano.
Basta guardare le nostre città per vedere come sono cambiate. Le nostre strade sono piene di donne che accettano, o peggio, difendono la loro schiavitù. Smettiamola con le illusioni del femminismo occidentale che chiude gli occhi di fronte a questa realtà. Non c’è integrazione possibile con chi porta con sé un sistema che annulla la libertà delle donne.
L’immigrazione islamica sta portando con sé tradizioni che sono in aperto contrasto con i nostri valori. Non possiamo continuare a ignorare che l’islamizzazione sta minacciando i nostri principi fondamentali di libertà, uguaglianza e dignità umana. La censura, spesso imposta dalla sinistra, che cerca di coprire questi crimini per non offendere o per paura di essere accusati di ‘islamofobia’, è complice di questa barbarie.
È tempo di reagire, di difendere la nostra cultura, la nostra identità e la libertà delle nostre donne. L’Italia deve alzarsi contro questa invasione culturale che sta cercando di cancellare millenni di civiltà. Basta con l’immigrazione selvaggia, con i ricongiungimenti familiari che aumentano il rischio di questi orrori, basta con la narrazione mediatica che ci imbavaglia.
La nostra società è sotto assedio, e ogni giorno che passa senza una reazione, perdiamo un pezzo della nostra anima.
Bah, comunque auguri di buon anno (?) a tutti…