Toghe rosse, un anno contro l’Italia e pro-clandestini

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By V dicembre 31, 2024 15:17

Toghe rosse, un anno contro l’Italia e pro-clandestini

Le toghe rosse, sempre più schierate su posizioni ideologiche pro-migranti, hanno cercato costantemente di ostacolare le politiche del governo Meloni. Non solo su migranti, ma anche sul premierato e sulla riforma della giustizia. Tuttavia, è sul fronte dell’immigrazione che si è consumato il conflitto più acerbo, con un braccio di ferro che continua in attesa del giudizio della Corte Ue sui cosiddetti “Paesi sicuri” previsto per febbraio.

I primi a ribellarsi sono stati i magistrati di Catania nell’ottobre 2023, opponendosi al “decreto Cutro” e rilasciando quattro migranti, sfidando apertamente le espulsioni accelerate. Al centro della tempesta, Iolanda Apostolico, la giudice che aveva firmato l’ordinanza, già nota per la sua partecipazione a proteste contro i decreti sicurezza di Salvini. La sua difesa da parte della categoria ha mostrato il vero volto di queste toghe: più interessate a fare politica che giustizia. Apostolico si è dimessa, ma non prima di essere applaudita in un’assemblea dell’Anm, un chiaro segno di sostegno ideologico.

Il conflitto è poi esploso con l’annullamento e la sospensione delle convalide dei trattenimenti dei migranti nei centri albanesi da parte del tribunale di Roma, con Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica, come protagonista. Questa corrente di sinistra delle toghe non ha esitato a usare la legge per contrastare le politiche del governo, arrivando al punto di far rientrare i migranti in Italia, lasciando vuoti i centri in Albania e dimostrando apertamente la loro opposizione politica.

Il governo ha risposto con un decreto sui Paesi sicuri, ma i giudici di Bologna hanno continuato la battaglia, rimandando nuovamente la questione alla Corte Europea. E mentre Salvini denuncia “giudici comunisti”, il Csm si schiera a difesa delle toghe, mostrando ancora una volta la loro parzialità e il loro uso della giustizia come arma politica.

Il processo contro Salvini per il caso Open Arms, conclusosi con l’assoluzione, è solo l’apice di questa guerra ideologica. Le toghe rosse immigrazioniste non solo sfidano le leggi approvate dal parlamento, ma minano la sicurezza nazionale e il rispetto delle decisioni democratiche. È evidente che la loro agenda non è la giustizia, ma la promozione di un’agenda politica che favorisce l’immigrazione illegale, mettendo a rischio la sicurezza e l’ordine pubblico dell’Italia.

Questo non è solo un conflitto tra poteri dello Stato; è una lotta per la sovranità e l’identità nazionale contro chi vorrebbe trasformare l’Italia in un campo di accoglienza senza regole. È tempo che la magistratura torni a fare il suo dovere, applicando la legge e non manipolandola per fini ideologici.

Toghe rosse, un anno contro l’Italia e pro-clandestini ultima modifica: 2024-12-31T15:17:40+00:00 da V
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