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Le dichiarazioni del senatore Massimiliano Romeo sulla violenza e il disordine a Milano durante la notte di Capodanno sono, seppur corrette, ancora troppo morbide rispetto alla gravità della situazione. Parliamo di un attacco diretto ai simboli della nostra cultura e alla nostra sovranità, perpetrato da gruppi di giovani immigrati che hanno dimostrato non solo disprezzo per le nostre forze dell’ordine e per il nostro Paese ma anche una totale mancanza di volontà di integrarsi.

Romeo giustamente sottolinea come eventi simili dovrebbero far riflettere chi propone lo Ius soli o altre “formulette semplicistiche” per la cittadinanza. Tuttavia, riflettere non è abbastanza. Le parole di Romeo, che evocano l’insegnamento dei nostri valori, sono ben intenzionate ma appaiono come un palliativo di fronte a un problema che richiede azioni drastiche e immediate.

Altro che “no allo ius soli”: basta la legge attuale a portarci al disastro. Chi parla di educare questi invasori islamici è colpevole di stupidità. E’ urgente tornare allo ius sanguinis.

La situazione richiede misure molto più severe di quelle suggerite. Non si può parlare solo di riflessione quando si tratta di un’offesa così palese alla nostra nazione. La risposta non può essere limitata a insegnare rispetto o gratitudine; deve essere di protezione e difesa dell’Italia.

Matteo Salvini ha toccato un tasto cruciale con il suo commento, “Non gli piace il nostro Paese? Che tornino da dove sono venuti. Non abbiamo bisogno di loro”. Ma anche questo non va abbastanza lontano. Non possiamo lasciare che sia una questione di scelta loro; deve essere una decisione nostra. Non basta sperare che se ne vadano volontariamente; dobbiamo garantire che lo facciano.

È evidente che la nostra politica migratoria ha fallito nel proteggere l’identità e la sicurezza del nostro paese. Occorrono rimpatri di massa per coloro che non rispettano le nostre leggi e la nostra cultura, un blocco immediato dell’immigrazione islamica e una revisione radicale delle politiche di accoglienza. Non possiamo permettere che Milano, o qualsiasi altra città italiana, diventi un campo di battaglia per chi non ha alcun interesse a diventare parte della nostra società.

Le parole di Romeo e Salvini devono essere il punto di partenza, non di arrivo. È tempo di passare dalle parole ai fatti, di prendere decisioni forti e definitive, non solo per punire ma per prevenire ulteriori atti di violenza e disprezzo contro l’Italia. La nostra pazienza è esaurita; la nostra tolleranza è finita. Dobbiamo agire, e dobbiamo farlo ora.

“Deve far riflettere seriamente quanto accaduto a Milano in Piazza del Duomo la sera di capodanno, con gruppi di giovani immigrati che hanno dato l’assalto ai nostri monumenti, insultando il nostro Paese, e le nostre forze dell’ordine, sventolando i loro vessilli di Paesi stranieri”.

Lo afferma il segretario della Lega lombarda, il senatore Massimiliano Romeo, in una nota.
“Deve far riflettere – continua Romeo – chi troppo facilmente vorrebbe accelerare il percorso della cittadinanza, svendendola, per ragazzi come questi, con formulette semplicistiche come lo Ius soli.

Quanto accaduto a Milano dimostra l’esatto contrario: questi giovani devono imparare i nostri valori”.
“Penso alle parole pronunciate poco prima nel discorso di fine anno dal presidente Mattarella – conclude Romeo – che aveva indicato la parola rispetto come termine dell’anno: questo ci vorrebbe, insegnare ai giovani valori come la gratitudine e il rispetto verso il Paese che li ha accolti”.