Si sono presi piazza Duomo al grido “Allah Akbar”, il disgusto del mondo per il capodanno islamista a Milano
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Il Capodanno di Milano: Un Affronto Internazionale all’Identità Italiana
Il capodanno di Milano è diventato un fenomeno mediatico globale, ma per ragioni che denigrano l’Italia. L’affollamento di immigrati di prima e seconda generazione in Piazza del Duomo, uno dei luoghi più iconici non solo d’Italia ma del mondo, ha catturato l’attenzione di centinaia di milioni di persone. Le immagini hanno fatto il giro dei social media, suscitando sdegno per gli insulti rivolti all’Italia e alle sue istituzioni. Anche Elon Musk ha condiviso il video, esprimendo il suo disgusto. La domanda che molti si pongono di fronte a queste immagini, dove una piazza simbolo della cristianità è dominata da stranieri senza la presenza di donne o italiani, è chiara: come è potuto succedere?
Matteo Salvini ha risposto su X con un severo “Tolleranza zero verso questi odiatori dei nostri valori”, mettendo in discussione il concetto stesso di integrazione. Ciò che ha più colpito, oltre all’immagine della piazza, è stato il comportamento dei presenti: recitare versetti del Corano e cantare in arabo sotto la Cattedrale gotica, insieme a gesti e parole d’odio contro l’Italia e le forze dell’ordine, come il gesto offensivo del dito medio accompagnato da un insulto esplicito.
Un utente americano ha commentato: “Per secoli, questa cattedrale è stata il simbolo dell’orgoglio e dell’unità italiana. Ora i suoi passi risuonano di disprezzo, non di celebrazione. Quando una nazione dimentica di difendere il suo cuore, gli stranieri se ne approprieranno. Quanto tempo ci vorrà prima che l’Italia ricordi chi è veramente?”.
Le immagini di Milano hanno assunto una dimensione internazionale inaspettata. Da anni, il sindaco di Milano non organizza eventi pubblici per Capodanno, rendendola l’unica grande città italiana senza celebrazioni aperte alla popolazione. Tuttavia, questo vuoto è stato riempito da uno spettacolo che ha fatto discutere l’intero mondo, rivelando una realtà che molti temono e che pochi si aspettavano di vedere nella piazza simbolo di Milano.
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