Terrorista islamico abbattuto a Rimini per migranti e sinistra è la vittima: indagate Carabiniere
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La misura è colma, l’indignazione è alle stelle. A Rimini, un’ennesima prova della follia omicida che si annida tra noi, ma che incredibilmente trova difensori e giustificazioni. Muhammad Sitta, un 23enne egiziano, ha seminato il terrore accoltellando passanti innocenti, urlando frasi in arabo e brandendo il Corano.
E che cosa troviamo in tasca a questo individuo? Un Corano e un rosario arabo, strumenti di una violenza che ha radici profonde e ben documentate.
Ma ecco che arriva il colpo di grazia: la sinistra, sempre pronta a giustificare l’ingiustificabile, dipinge questo terrorista come una “vittima”. Sì, avete letto bene, “vittima”. Repubblica, con la sua cecità ideologica, ha l’ardire di etichettare questo mostro come se fosse stato costretto a tali atti da chissà quale forza esterna, ignorando completamente la natura intrinseca dell’atto terroristico.
E non finisce qui. La difesa non viene solo dalla sinistra radicale, no, si estende anche tra gli stessi immigrati che questo paese ha accolto con tanto sacrificio. Il cugino del terrorista ha il coraggio di affermare che Muhammad “non stava bene perché aveva un carattere buono”. Un carattere buono? Ma di che parliamo? Chi giustifica il male con la malattia mentale o con un presunto “buon carattere” non fa altro che perpetuare una cultura di impunità e negligenza.
È giunto il momento di dire basta. Basta con la difesa dell’indifendibile, basta con la retorica del buonismo che mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini italiani. La sinistra, con la sua incapacità di discernere tra vittima e carnefice, sta trasformando l’Italia in un terreno fertile per il terrorismo. E gli immigrati che giustificano simili atti di violenza non fanno che alimentare un clima di terrore, dimostrando che l’integrazione non è solo un fallimento, ma un pericolo.
I fatti di Rimini sono una sveglia per tutti noi. Non possiamo permetterci altro lassismo, altre giustificazioni patetiche. La risposta non può che essere una: chiarezza, fermezza e giustizia. Chi difende il terrorismo, chi lo minimizza o lo giustifica, non ha posto nella nostra società. È tempo di ripensare radicalmente alle nostre politiche di accoglienza e sicurezza. L’Italia non può essere il campo di prova per esperimenti multiculturali fallimentari che portano a tragedie come questa.
Muhammad Sitta non è una vittima. È un terrorista, punto. E chi lo difende è complice della follia che vuole distruggere il nostro modo di vivere, la nostra libertà, e la nostra serenità. La sinistra e chiunque giustifichi questa violenza devono rispondere alla nazione, perché non è solo la sicurezza di Rimini a essere in pericolo, ma quella di tutta l’Italia.
Repubblica definisce “vittima” il 23enne terrorista egiziano (con Corano in tasca) che ha accoltellato 4 passanti a Rimini. pic.twitter.com/QD4XVejYa4
— Francesca Totolo (@fratotolo2) January 2, 2025
Rimini, il 23enne terrorista egiziano Muhammad Sitta urlava frasi in arabo durante gli accoltellamenti dei passanti e, in tasca, aveva un corano e un rosario arabo.
Per il cugino, “non stava bene perché aveva un carattere buono”. pic.twitter.com/elFJbbp3zT
— Francesca Totolo (@fratotolo2) January 2, 2025
Non serve a niente leggere repubblica per informarsi, quando dà le notizie è sempre prevedibile perchè ripete ogni volta le stesse cazzate…