Violenze di Capodanno, a Milano serve esercito: invasori vanno espulsi
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Chiediamo la Dichiarazione di Stato di Emergenza per le Violenze di Capodanno. Non servono le zone rosse di Piantedosi, tutta Italia deve diventare ‘zona rossa’ per questi invasori musulmani. Che abbiano o meno il permesso di soggiorno non è dirimente. Afuera!
L’Italia si trova di fronte a un’emergenza senza precedenti. Le notizie che giungono da Milano e Rimini in questi primi giorni del 2025 delineano un quadro di violenza e disordine che non possiamo più ignorare. È tempo di agire, e agire con decisione: chiediamo con urgenza la dichiarazione dello stato di emergenza.
A Milano, la notte di Capodanno si è trasformata in una scena di guerriglia urbana. Incendi, lanci di bottiglie contro la polizia, feriti da petardi e accoltellamenti hanno segnato una celebrazione che avrebbe dovuto essere di gioia e speranza. Piazza Duomo, il cuore della città, è diventato un campo di battaglia invece di un luogo di festa. Non possiamo accettare che la nostra capitale economica e culturale sia ridotta a questo.
Ad Abbiategrasso, i vigili del fuoco, che mettono quotidianamente a rischio la loro vita per proteggere la nostra comunità, sono stati aggrediti mentre cercavano di spegnere un incendio. Questo atto vile non è solo un attacco ai nostri soccorritori, ma un attacco alla nostra società stessa, che si basa su solidarietà e mutuo soccorso.
Rimini, un’altra città che ha visto la sua notte di San Silvestro macchiata da violenza e caos, ci racconta di un giovane egiziano che ha accoltellato passanti innocenti, seminando terrore e dolore. Questi episodi non sono isolati; sono sintomi di una malattia più profonda che sta affliggendo il nostro paese.
Il tessuto sociale, la sicurezza pubblica, e l’ordine sono stati compromessi in modo grave. La nostra risposta non può essere quella del solito protocollo, non può limitarsi a condanne verbali o a misure temporanee. La situazione richiede un intervento straordinario, con mezzi e poteri straordinari, secondo quanto previsto dalla legge italiana per la dichiarazione dello stato di emergenza.
Chiediamo quindi al Governo italiano di prendere atto della gravità della situazione e di dichiarare immediatamente lo stato di emergenza.
Servono espulsioni di massa. Serve l’esercito a rastrellare i clandestini e gli ospiti dei centri di accoglienza – quasi 200mila! – da prendere e caricare su aerei militari verso casa. Serve una legge che sottragga la gestione dell’immigrazione alla magistratura ordinaria e la ponga sotto quella militare.
Non possiamo permetterci di ignorare questi segnali di allarme. L’Italia merita di vivere in pace, e i suoi cittadini meritano di sentirsi sicuri nelle proprie città. La dichiarazione dello stato di emergenza non è solo un atto amministrativo; è un segnale chiaro e forte che il nostro Governo non tollererà oltre la violenza e il caos. È tempo di agire, per il bene di tutti noi.
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