Toghe rosse impediscono rimpatrio clandestino perché in Bangladesh è piovuto tanto: 8 anni fa
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L’Assurdità delle Toghe Rosse: Migranti Climatici e Sentenze Eversive
L’Italia è diventata il palcoscenico di un circo giudiziario, dove le toghe rosse, infettate dall’ideologia woke, giocano a fare gli eroi dell’accoglienza indiscriminata. Parliamo di quei magistrati che, con sentenze che sembrano uscite da un romanzo di fantascienza, mettono a rischio la sicurezza dei cittadini italiani, inventandosi permessi di soggiorno per cosidetti “migranti climatici”.
Il Decreto Cutro, voluto dal governo Meloni, aveva già stabilito che i permessi di soggiorno per calamità naturali fossero concessi a chi non può tornare in patria per via di eventi eccezionali, ma senza possibilità di convertirli in permessi di lavoro. Tuttavia, per i fan di Greta Thunberg e della migrazione senza frontiere, questo non è sufficiente. Secondo quanto riporta Asgi, il Comitato ONU ha ampliato la definizione, includendo chi potrebbe soffrire in futuro per il cambiamento climatico, una visione che va oltre ogni logica di buon senso.
Le interpretazioni di questa ideologia sono tanto vaste quanto deliranti. Un documento letto dalla sinistra europea parla di “danni indotti dai cambiamenti climatici”, sia per eventi improvvisi che per processi a lenta insorgenza, conferendo a questi eventi il potere di violare i diritti umani. Ma quanti sono questi “migranti climatici”? Tra il 2018 e il 2024, si parla di sole 311 richieste in Italia, con un’accettazione del 60%, provenienti da paesi come Pakistan, Albania, Turchia, Bangladesh, Nigeria, India e Cina. Numeri bassi, ma non abbastanza per Magistratura Democratica, che non solo li pubblicizza ma auspica un aumento, suggerendo che la scarsa richiesta sia dovuta alla mancanza di informazione su questo tipo di permesso.
Ecco allora che arrivano le sentenze creative, quelle che dovrebbero portare all’arresto degli stessi magistrati per danno procurato. La Corte di Cassazione, nel 2020, ha deciso di rilasciare un permesso di soggiorno a un cittadino del Bangladesh per la “situazione climatica disastrosa” causata dall’allevamento di gamberi. Sì, avete letto bene: un allevamento di gamberi.
Un altro esempio di follia giuridica è il permesso concesso a un altro bengalese per un’alluvione del 2012, otto anni dopo l’evento. Questi magistrati non solo ignorano la legge ma giocano con la sicurezza dei cittadini, permettendo l’ingresso in Italia a chi potrebbe poi sgozzare italiani per strada, come già accaduto.
Dove sono la Corte dei Conti e gli organi di controllo quando magistrati si inventano queste sentenze eversive? È tempo che qualcuno faccia i conti con questi “giudici” che, con la loro visione distorta, alimentano un’ideologia che mina la sicurezza nazionale. L’Italia non può permettersi di essere il campo di prova per sperimentazioni ideologiche che mettono a rischio la vita dei suoi cittadini.
L’accoglienza deve essere regolata da leggi chiare e applicata con giustizia, non con sentenze che sembrano più opere di fantasia che atti giuridici. È urgente che si ponga fine a questa farsa giuridica, prima che il costo in vite umane diventi incalcolabile.
Le toghe rosse aiutano i migranti climatici
Il Decreto Cutro, approvato dal governo italiano, prevede permessi di soggiorno per calamità naturali per i cittadini stranieri già presenti in Italia che non possono tornare nei loro paesi di origine solo a causa di una calamità naturale eccezionale. Tuttavia, sei sentenze su dieci hanno contestato questo decreto.
Un caso particolare riguarda un cittadino bengalese che ha ottenuto il permesso di soggiorno in Italia a causa di un’alluvione avvenuta otto anni prima. Questo ha sollevato molte discussioni, soprattutto riguardo alla portata e alla validità di tali permessi.
Fonte: Libero Quotidiano
Questa è bella…
Mai quanto quella famosa del baluba che aveva il permesso sanitario perché scorreggiava, 2018 mi sembra…
Questa del 2018 ancora di più.