Villa Verrucchio, magistrati cercano video del carabiniere che spara al terrorista islamico
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La Caccia alle Streghe contro il Carabiniere Luciano Masini
In un atto che si può definire solo come una caccia alle streghe, la Procura di Rimini ha deciso di indagare Luciano Masini, il carabiniere che ha agito per difendere la comunità di Villa Verucchio dall’aggressione di un individuo fuori controllo, Muhammad Abdallah Hamid Sitta, durante i festeggiamenti di Capodanno. La loro preoccupazione? Non tanto la sicurezza dei cittadini o la prevenzione di ulteriori atti di violenza, ma bensì il profilo psicologico dell’aggressore e l’ottenimento di video che potrebbero mettere in cattiva luce il carabiniere. Indagano sul numero degli spari. Forse otto spari contro un accoltellatore sono troppi?
È evidente che i magistrati, piuttosto che concentrarsi sul pericolo rappresentato da un individuo che ha accoltellato quattro persone, preferiscono scavare nelle pieghe della vita di chi ha rischiato la propria incolumità per fermare un crimine in atto. La presenza di una scatola di psicofarmaci nell’appartamento di Sitta è diventata per loro un elemento più rilevante della sicurezza pubblica. Ma perché questa ossessione per la psicologia di un criminale e non per la protezione di chi serve e protegge?
La Procura ha avuto l’ardire di lanciare un appello pubblico, chiedendo ai presenti durante la notte di Capodanno di fornire video che ritraggono l’intervento di Masini. Un carabiniere, istruttore di tiro, che ha dovuto sparare per fermare un uomo che brandiva un coltello di 22 centimetri, minacciando lui e i cittadini. E invece di ringraziarlo, i magistrati lo mettono sotto la lente d’ingrandimento, chiedendo ai cittadini di diventare complici di questa perquisizione morale e legale. E no, la scusa che i video potrebbero scagionarlo non ha senso: scagionarlo da cosa, da avere fatto il proprio dovere? C’è bisogno di video per non perseguitarlo?
Un video è già stato acquisito, ma non basta. No, i magistrati vogliono più angolazioni, come se fossero alla ricerca di un errore, di un momento di debolezza umana in un contesto dove il tempo per pensare è un lusso che non si ha. Questa richiesta non è solo un affronto al coraggio dimostrato da Masini, ma è un insulto a tutti coloro che rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza.
Dov’è il senso delle priorità? Perché, anziché celebrare l’eroismo di chi ha impedito una strage, si inizia una caccia ai filmati con lo scopo evidente di screditare un uomo che ha fatto il suo dovere? I magistrati sembrano più interessati a costruire un caso contro il carabiniere piuttosto che a prevenire che tali atti di violenza possano ripetersi. Questo non è solo un atto dovuto; è una vergogna che mostra quanto il sistema giuridico a volte perda di vista il senso di giustizia e sicurezza per il popolo italiano.
…a Firenze c’è un modo di dire…”alle Murate (ex prigioni storiche della città) c’è uno scalino, chi non l’ha salito non è fiorentino”…come dire che prima o poi tutti possiamo avere a che fare con la magistratura. Io c’ho avuto a che fare per questioni di separazione e divorzio e da allora….come? E’ saltato per aria? Oddio mi dispiace per lui e la scorta ma…che ci volete fare non ci sono mestieri senza rischi e pericoli…pazienza…