Violenze islamiche, Lega chiede ‘remigrazione’ di massa
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L’Italia è sotto assedio da troppo tempo. La recente ondata di crimini, violenze e disordini durante le festività di Capodanno, sia a Milano che nel Comasco, ha reso evidente una realtà che non possiamo più ignorare. È tempo di prendere misure drastiche, e non c’è spazio per il compromesso.
Matteo Mauri, coordinatore Provinciale dei giovani leghisti, ha recentemente dichiarato:
“Basta tolleranza verso chi non rispetta l’Italia: proponiamo la remigrazione per gli immigrati che delinquono e non si integrano”.
Questa affermazione non è solo giustificata, è necessaria. Il problema non è solo chi commette reati, ma anche chi rifiuta di abbracciare i nostri valori e la nostra cultura. Mauri ha continuato:
“I recenti fatti accaduti durante le festività di Capodanno, sia a Milano sia nel Comasco, sono l’ennesima conferma di una situazione che il nostro Paese non può più ignorare. Episodi di violenza, provocazioni e gravi reati commessi da gruppi di giovani immigrati, anche di seconda generazione, rappresentano un’immagine non degna delle nostre città”.
Non possiamo permettere che le nostre città diventino zone di guerra. La sicurezza dei cittadini italiani deve essere la priorità assoluta.
“Nel Comasco, come riportato in numerosi articoli di questi giorni abbiamo assistito a casi di molestie, aggressioni e rapine, sempre riconducibili a gruppi di origine straniera – prosegue Mauri – che agiscono con arroganza e senza rispetto per le leggi e i cittadini italiani. Non possiamo più restare a guardare. La Lega Giovani propone con fermezza l’introduzione di un piano di remigrazione per tutti gli immigrati che delinquono o dimostrano un chiaro rifiuto di integrarsi nella nostra società”.
È chiaro: chi non rispetta le nostre leggi e il nostro stile di vita non ha posto qui. Mauri ha specificato ulteriormente:
“Chiunque non rispetti le leggi italiane, chi si rende protagonista di atti di violenza, intimidazione e disprezzo verso i nostri valori non può continuare a vivere sul nostro territorio. La remigrazione non è un’idea estrema, ma una misura di buon senso per ripristinare sicurezza, ordine e coesione sociale. Il nostro Paese è aperto a chi rispetta le sue regole e si impegna a contribuire positivamente alla comunità. Ma non possiamo più tollerare chi, al contrario, sfrutta le opportunità offerte dall’Italia per seminare paura e destabilizzazione. Come sottolineato anche dal capogruppo della Lega al Consiglio Regionale della Lombardia, Alessandro Corbetta, “chi non si assimila e non rispetta le nostre tradizioni deve lasciare l’Italia”.
La proposta di remigrazione deve essere allargata. Non solo per chi commette crimini, ma per tutti gli immigrati regolari che non si integrano, anche quelli che semplicemente non rispettano le nostre tradizioni e la nostra identità.
“Questa proposta si affianca all’idea di revocare la cittadinanza italiana nei casi più gravi, un passo necessario per garantire che l’identità e la sicurezza del nostro Paese non vengano mai più messe in discussione. La Lega Giovani non intende abbassare la guardia. Saremo in prima linea nel promuovere questa iniziativa politica, consapevoli che la remigrazione non è solo una risposta ai problemi di oggi, ma una visione per un futuro più sicuro e più giusto per tutti gli italiani. Buona continuazione, Matteo.”
Queste dichiarazioni devono essere il punto di partenza per un cambiamento radicale. Chiediamo una remigrazione di massa che includa anche gli immigrati regolari che non si integrano, e una totale chiusura all’ingresso di nuovi immigrati regolari da paesi islamici. Solo con queste misure possiamo sperare di ripristinare l’ordine, la sicurezza e la coesione sociale. L’Italia deve essere per gli italiani, e per chi veramente ama e rispetta questa nazione.
Giorgia Meloni invece tace…
Il cazzaro di salvini non è quel coglione che tanto parla di immigrazione regolare❓quando straparla mettetegli la banana di un negro in bocca, almeno avrà qualcosa da fare invece che dire coglionate….
Imbecille dovevi andare in galera per 6000 anni almeno avevamo un coglione in meno da stare a sentire, l amico della terrona da monta per il vikingo biondo