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Stupri Duomo: L’Insostenibile Violenza degli Immigrati di Seconda Generazione

Stupri Duomo, migranti: “Perché siamo emarginati”

Milano ostaggio della barbarie scatenata dagli immigrati di seconda generazione. Gli stupri nel Duomo non sono un incidente isolato ma la punta dell’iceberg di una crisi di integrazione impossibile. La loro lamentela, “Perché siamo emarginati”, è una confessione di colpevolezza e un pugno in faccia alle leggi e alla morale di questo Paese.

Basta con questa menzogna dell’integrazione. Questi individui, nati e cresciuti con le nostre risorse, hanno scelto di vivere come parassiti, rifiutando di adottare i nostri valori, le nostre leggi, il nostro modo di vivere. Il Duomo, il cuore pulsante della nostra città, è stato profanato da chi non merita di camminare sulle nostre strade.

Non si tratta di emarginazione ma di una scelta consapevole di disprezzo e violenza. Queste persone hanno avuto ogni opportunità che l’Italia offre, ma hanno preferito seminare il terrore anziché costruire un futuro. Loro non sono emarginati; sono delinquenti che usano questa scusa per giustificare crimini abominevoli.

È ora di prendere misure drastiche. Non possiamo permetterci di essere più “buoni” o “tolleranti”. È il momento delle espulsioni di massa. Chi non rispetta l’Italia, chi non si integra, chi viola le nostre donne in piazza Duomo, deve essere rimosso, mandato via, senza eccezioni. Non c’è spazio per chi, dopo aver ricevuto tutto, sceglie di distruggere.

L’integrazione è una farsa, un insulto alla dignità di chi rispetta le leggi e costruisce il futuro. Questi atti di violenza segnalano che il nostro sistema di accoglienza ha fallito. La risposta non è più l’integrazione, ma l’espulsione immediata e senza appello di chi si rifiuta di vivere secondo le nostre regole e l’azzeramento dell’immigrazione musulmana regolare.

Milano, e l’Italia tutta, deve alzarsi e dire “basta”. Basta con la falsa compassione, basta con le scuse, basta con gli immigrati di seconda generazione che ci prendono in giro col loro “emarginazione”. È tempo di ripulire le nostre città, di ristabilire ordine e sicurezza, espellendo coloro che hanno dimostrato di non voler essere parte di questa società.