Emergenza Islam: attaccano le processioni ma gli italiani reagiscono
Related Articles
Vogliono Impedirci Anche di Fare le Processioni, ma Ora Gli Italiani Reagiscono!
L’Italia, culla della cristianità, è sotto attacco. Non da un nemico esterno con armi e navi, ma da un’invasione silenziosa e insidiosa che minaccia la nostra identità, le nostre tradizioni, la nostra stessa esistenza: l’immigrazione musulmana. Ogni giorno che passa, i segni di questa guerra culturale diventano più evidenti, ma l’episodio più recente ha superato ogni limite.
Musulmani hanno osato attaccare una processione, un momento sacro per noi italiani, trasformando ciò che dovrebbe essere un atto di fede e comunità in un campo di battaglia. Questa non è solo un’offesa alla nostra religione; è un attacco diretto alla nostra libertà, alla nostra cultura, al nostro modo di vivere. Ma ora, gli italiani stanno rispondendo, armati non solo di fede ma anche di bastoni, pronti a difendere ciò che è nostro.
L’Assedio delle Nostre Città
Le nostre città sono sotto assedio da bande di giovani immigrati islamici, quelli che chiamano “baby immigrati”, che devastano le nostre strade, rendendole insicure. Ma non si fermano al vandalismo e alla violenza comune. No, sono arrivati al punto di minacciare le nostre tradizioni più sacre, le processioni che da secoli segnano il nostro calendario religioso e comunitario. Vogliono impedirci di celebrarle, di vivere la nostra fede, e lo fanno con l’arroganza di chi ritiene che questo non sia più il nostro paese.
L’Intolleranza Mascherata da Integrazione
Questi islamici, accolti come profughi, fingono di integrarsi solo per colpirci al cuore. Gridano “A morte gli italiani” mentre si nascondono dietro una falsa facciata di accoglienza e gratitudine. Le nostre donne sono state stuprate, le nostre bambine vulnerabili, perfino quelle con disabilità, sono state prese di mira da questi “migranti musulmani” che hanno trovato rifugio nel nostro paese. E cosa fa la sinistra? Dà la colpa ai Carabinieri, a coloro che cercano di proteggere noi e le nostre famiglie.
Un Appello all’Azione
È tempo di dire basta. L’immigrazione musulmana non ha portato integrazione, ma solo distruzione. Non possiamo più accettare che i nostri poliziotti e carabinieri siano impotenti davanti a questi stupratori stranieri per paura dei giudici. L’Italia è nostra, e dobbiamo riprenderci le nostre strade, le nostre piazze, i nostri luoghi sacri.
Questo non è un appello all’odio, ma alla difesa; alla protezione della nostra identità, della nostra libertà di praticare la nostra religione senza paura. Gli italiani reagiscono, e non saranno più silenziosi o passivi di fronte a questa invasione culturale. Che questo sia un monito: l’Italia non si piegherà, non perderà la sua anima, non rinuncerà alle sue tradizioni. L’Italia risorge, e lo fa con la forza della sua gente, pronta a difendere ciò che è sacro.
Come lo scrittore umoristico Frederic Dard metteva in bocca al suo personaggio dell’ispettore Berurier a proposito dei mussulmani: “massacrarli a botte e poi, in punto di morte, battezzarli nel nome di Gesù, quale altra religione ti fa bere il vino?”
Cominciamo a riempirli di botte, così cominciano a capire che i rossi gli hanno raccontato balle a proposito del “potrai fare tutto quello che vuoi perchè nessuno oserà toccarti”, storiella già in voga tra gli schioppetari del 1991…