Caso Ramy, Carabinieri hanno fatto bene: art. 51 e 54 permettono di colpire veicolo in fuga

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By V gennaio 9, 2025 12:12

Caso Ramy, Carabinieri hanno fatto bene: art. 51 e 54 permettono di colpire veicolo in fuga

La Legittimità dell’Azione dei Carabinieri nel Caso Ramy Elgami: Un’Analisi alla Luce degli Articoli 51 e 54 del Codice Penale Italiano

Il caso di Ramy Elgami, il giovane delinquente egiziano deceduto durante un inseguimento con i carabinieri nel quartiere Corvetto di Milano, ha sollevato un’ondata di polemiche e interrogativi sulla legittimità delle azioni delle forze dell’ordine. Tuttavia, alla luce degli articoli 51 e 54 del Codice Penale Italiano, l’operato dei carabinieri può essere difeso e giustificato.

L’Articolo 51 del Codice Penale stabilisce che “l’esercizio di un diritto o l’adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità, esclude la punibilità”. In questo contesto, i carabinieri stavano esercitando il loro dovere di mantenere l’ordine pubblico e di fermare veicoli sospetti o in fuga, un diritto e un dovere chiaramente sanciti dalla legge. Non si trattava quindi di un atto arbitrario, bensì di un’azione condotta nell’ambito della loro autorità per garantire la sicurezza della collettività.

L’Articolo 54, che tratta dello stato di necessità, recita che “non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo”. L’inseguimento era una risposta diretta a un pericolo immediato: due individui su uno scooter che, ignorando un posto di blocco, potevano rappresentare una minaccia per i cittadini, per i carabinieri stessi e per l’ordine pubblico.

Il video dell’inseguimento, lungo otto chilometri, testimonia non solo la determinazione dei carabinieri nel compiere il loro dovere, ma anche la pericolosità della situazione creata dalla decisione di Ramy Elgami e del suo complice di non fermarsi. La velocità e la fuga in un contesto urbano come quello di Milano potevano facilmente sfociare in incidenti potenzialmente letali per chiunque fosse coinvolto o presente sulla scena, confermando l’esistenza di un pericolo attuale e grave.

L’azione dei carabinieri, quindi, può essere vista come proporzionata al pericolo esistente. Non si trattava di una caccia indiscriminata, ma di un tentativo di fermare una situazione che, se non gestita, avrebbe potuto portare a conseguenze ancora più tragiche. L’articolo 54 del codice penale esclude la punibilità quando le azioni sono compiute per salvare sé o altri da un danno grave imminente, e in questo caso, l’intervento dei carabinieri era diretto a prevenire possibili danni all’incolumità pubblica.

In conclusione, alla luce degli articoli 51 e 54 del Codice Penale Italiano, l’azione dei carabinieri nel caso Ramy Elgami può essere legalmente giustificata come un esercizio legittimo del loro dovere e come una necessaria risposta a una minaccia immediata alla sicurezza pubblica. È fondamentale riconoscere che, in tali circostanze, l’azione delle forze dell’ordine è volta a proteggere più che a punire, anche se può portare a esiti letali. Del resto, per l’inseguito basta fermarsi.

La sinistra è solo dispiaciuta perché ne mancava uno alle scorribande di Capodanno in Piazza Duomo.

Caso Ramy, Carabinieri hanno fatto bene: art. 51 e 54 permettono di colpire veicolo in fuga ultima modifica: 2025-01-09T12:12:34+00:00 da V
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By V gennaio 9, 2025 12:12
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell gennaio 9, 14:26

    Questa è solo l’ennesima prova del fatto che a sinistra ci sono tanti malati mentali e psicolabili che distorcono la realtà, a seconda delle loro miserabili esigenze…

    Reply to this comment
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