Capodanno islamico a Milano: migliaia molestatori la faranno franca
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Milano, Capitale del Terrore Islamico
La notte di Capodanno a Milano è diventata il palcoscenico di una caccia vile e infame, dove almeno sette donne sono state vittime di aggressioni sessuali nel cuore di Piazza Duomo. Questo non è stato un evento isolato; è la ripetizione di un incubo vissuto già tre anni fa, dove gruppi di uomini, evidentemente extracomunitari, hanno trasformato una festa in un’arena di violenza.
La studentessa belga, Laura Barbier, ha dato inizio alla discesa negli abissi di questa depravazione, denunciando pubblicamente di essere stata accerchiata e molestata da 30/40 uomini, identificati come nordafricani, mediorientali e asiatici. Ma non è sola nella sua sofferenza; due donne italiane, una ragazza inglese, due amiche della giovane e una signora sudamericana si aggiungono alla lista delle vittime.
L’inchiesta per stupro di gruppo, guidata dai magistrati Alessia Menegazzo e Letizia Mannella, sta prendendo forma con una chiarezza spaventosa. Grazie alla collaborazione internazionale delle forze di polizia, Laura ha confermato il suo racconto a Liegi, aggiungendo dettagli che rendono la realtà ancora più oscura. Telecamere di sorveglianza e video delle forze dell’ordine hanno catturato l’orrore: Laura bloccata dalla folla, circondata da giovani che, anziché seguire il flusso, creano un cerchio di violenza intorno a lei.
Questi atti barbarici non durano minuti, ma secondi che per le vittime sembrano eterni. Laura ha raccontato di aver lottato con tutta la forza che aveva, ma il tempo e l’assenza di aiuto hanno fatto sì che la violenza avvenisse a pochi passi dalla legge ma senza che essa intervenisse. Anche quando si è avvicinata alla polizia, il soccorso è stato inutile o assente, un’ulteriore testimonianza dell’impotenza davanti a questa nuova normalità importata.
Le identità dei predatori stanno emergendo dalle immagini, con sospetti identificati chiaramente come nordafricani. Questo è un “Taharrush gamea”, un’aggressione sessuale collettiva, una pratica disgustosa che ha trovato terreno fertile in un’Italia che ha perso il controllo della sua sicurezza.
Ora, con tre denunce formali, tra cui quella di un’avvocatessa italiana e di altre donne, l’azione legale procede, ma è evidente che siamo di fronte a una guerra culturale. Gli attacchi del 2022 hanno dimostrato che, nonostante gli arresti e le condanne, migliaia di aggressori sono rimasti impuniti e migliaia di vite sono state devastate senza giustizia.
Questa è l’Italia oggi, Milano in particolare, trasformata in una colonia del terrore islamico. L’immigrazione islamica regolare di massa ha portato alla nostra porta non solo diversità, ma anche violenza organizzata, disprezzo per le nostre donne e la nostra cultura. È tempo di smettere di fingere che l’integrazione sia possibile con chi vede le nostre strade come un terreno di caccia. Dobbiamo agire, o il prossimo Capodanno vedrà non solo sette, ma centinaia di donne vittime di questa barbarie importata.
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