Islamici violentano davanti alla chiesa al grido: “Italia sei una donna”

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By V gennaio 10, 2025 14:38

Islamici violentano davanti alla chiesa al grido: “Italia sei una donna”

“Italia sei una donna” – La vergogna dell’immigrazione islamica

L’Italia si sveglia con un’eco di disperazione e rabbia, risuonante dalle parole che hanno squarciato la notte di Capodanno a Piazza Duomo, Milano: “Italia sei una donna”. Questi non sono slogan di un movimento per l’uguaglianza, ma un grido di guerra, una rivendicazione da parte di migranti islamici di seconda generazione, che in questa frase vedono il diritto di commettere atti di barbarie contro le donne italiane, le “infedeli”, come se fossero trofei di guerra.

Questa notte di terrore, dove le giovani donne sono state assalite, palpate, e in alcuni casi, violentate, è l’epitome della crisi che l’Italia sta affrontando con l’immigrazione islamica. Non stiamo parlando di un gruppo di individui che hanno perso il controllo per un momento; questo è un fenomeno organizzato, conosciuto come “taharrush gamea”, dove gruppi di uomini accerchiano e abusano sessualmente delle donne in pubblico, un rituale che questi cosiddetti “integrati” hanno portato con sé nei nostri confini.

L’indignazione è palpabile, la rabbia è giustificata. Come si può accettare che nel cuore dell’Europa, in una delle nostre città più belle, le nostre figlie, sorelle, amiche siano trattate come prede? Questo non è un incidente isolato; è il risultato di una politica migratoria fallimentare che ha permesso a culture non solo diverse, ma profondamente incompatibili, di prendere radice senza un’integrazione genuina.

Queste grida vergognose, “Italia sei una donna”, non sono solo un insulto alla nostra nazione ma un insulto a tutte le donne che pensavano di essere al sicuro nel loro paese. È un’affermazione di potere, un’usurpazione della nostra sicurezza, della nostra dignità, del nostro diritto di esistere liberamente. Questo è il volto dell’immigrazione islamica che non vuole integrarsi ma dominare, che non vede le donne come pari, ma come proprietà.

La sinistra politica, i sostenitori dell’immigrazione senza limiti, e le femministe che tacciono davanti a questi crimini, dove sono? Dove sono quando le loro sorelle italiane sono trattate come bottino di guerra? Le loro voci sono assenti, le loro proteste mancano. Perché quando si tratta di proteggere le nostre donne da questa violenza importata, improvvisamente il loro impegno per i diritti delle donne svanisce nell’aria.

È tempo di agire, di risvegliarci da questo incubo. Le nostre leggi, le nostre istituzioni, la nostra società devono proteggere i più vulnerabili, e in questo caso, sono le nostre donne. Dobbiamo ripensare alla nostra politica migratoria, imporre l’integrazione culturale come condizione per la cittadinanza, e non permettere che la nostra nazione diventi un terreno di caccia per chi non rispetta i nostri valori fondamentali.

“Italia sei una donna” deve essere un grido di risveglio per tutti noi; non per accettare questo abuso, ma per combattere contro di esso con ogni mezzo possibile. L’Italia non è una donna da sottomettere, è una nazione che deve proteggere le sue figlie, le sue sorelle, le sue madri. È ora di dire basta all’immigrazione islamica che porta con sé questa vergogna, questa violenza, questo disprezzo per la dignità umana.

Islamici violentano davanti alla chiesa al grido: “Italia sei una donna” ultima modifica: 2025-01-10T14:38:09+00:00 da V
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By V gennaio 10, 2025 14:38
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell gennaio 10, 16:20

    Ma se non cominciamo ad aprire i crani dei baluba a bastonate quelli continueranno ad allargarsi.

    Non vuoi ammazzarli a bastonate o impiccarli o fucilarli?

    Allora castrali ma bisogna fare qualcosa affinchè capiscono che stanno sbagliando e deve trattarsi di qualcosa di veramente grave sennò il messaggio non gli entra in testa e lo sappiamo che sono affetti da cretinismo endemico…

    Reply to this comment
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