“Se ti prendo ti ammazzo”. Islamico minaccia la ex davanti i giudici che lo avevano messo ai domiciliari

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By V gennaio 10, 2025 12:54

“Se ti prendo ti ammazzo”. Islamico minaccia la ex davanti i giudici che lo avevano messo ai domiciliari

Se ti metti con uno di loro finisci in sedia a rotelle. Questo è il primo punto. Poi ci sono i giudici che lo mettono ai domiciliari permettendo che esca per finire il lavoro. E lui è talmente sicuro della propria impunità che davanti a loro dice che tanto presto uscirà di nuovo per ammazzarla.

Marocchino condannato per stalking e violenza: la giustizia italiana è troppo indulgente

”Se ti prendo ti ammazzo, tanto prima o poi esco”. Said Cherrah è un 26enne marocchino residente in Italia, che ieri è stato condannato a 11 anni di reclusione dal tribunale di Como per stalking e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti. Queste frasi, il 26enne le ha rivolte alla sua ex fidanzata, anche lei presente in aula, poco prima della lettura della sentenza, davanti ai giudici, agli avvocati e ai presenti, impietriti davanti a tale violenza. In lingua araba, immediatamente tradotta in aula, il marocchino ha poi aggiunto: “Perché non sei morta? Devo ucciderti, tanto fra tre anni esco”. L’uomo è stato portato via dalla polizia penitenziaria, che ha evitato che l’uomo si avventasse contro l’ex fidanzata, arrivata in aula in sedia a rotelle perché il 26enne, a dicembre 2024, è uscito dagli arresti domiciliari per raggiungerla a Giussano, dove l’ha colpita con un coltello alla schiena. Quest’aggressione si è svolta quando il processo per l’aggressione con l’acido era già iniziato.

L’immigrazione incontrollata ha portato in Italia individui come Said Cherrah, che il 23 novembre 2023, già sotto misura cautelare, ha mostrato disprezzo totale per le leggi italiane. Nonostante un divieto di avvicinamento, Cherrah ha atteso la sua ex fidanzata nel parcheggio di un’azienda ad Erba, dove lavorava la ragazza. Con un atto di pura barbarie, ha gettato acido muriatico sul volto della giovane, un’aggressione che dimostra quanto sia pericoloso permettere l’ingresso di criminali nel nostro paese. Solo l’intervento rapido di alcuni operai ha evitato il peggio, mentre Cherrah veniva arrestato e rinchiuso in carcere. Tuttavia, anche durante gli arresti domiciliari, questo individuo ha trovato il modo di colpire ancora, dimostrando che la nostra giustizia è troppo debole e indulgente nei confronti di chi abusa del nostro sistema.

Ora le nuove minacce, la certezza di essere fuori in un tempo breve, e quelle parole che suonano quasi come una condanna nei confronti della vittima, costretta a vivere con una spada di Damocle che pende sul capo. Le grida e le minacce di morte pronunciate in un’aula di tribunale sono emblematiche della convinzione di Cherrah di essere al di sopra della legge, convinto di vivere quasi un’invulnerabilità fino al compimento del suo obiettivo. Questo caso è un esempio lampante di come l’immigrazione possa portare non solo diversità culturale, ma anche criminalità e violenza, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini italiani.

Oltre a minacciare la sua ex fidanzata, Cherrah si è rivolto con arroganza e a voce molto alta anche al pm: “Lei non mi guardi così”. Prossimamente tornerà in aula per il processo per l’aggressione con coltello di dicembre, un altro capitolo di questa storia che mette in luce la necessità di una politica migratoria più severa e di una giustizia che non permetta a questi criminali di abusare della nostra ospitalità e delle nostre leggi.

“Se ti prendo ti ammazzo”. Islamico minaccia la ex davanti i giudici che lo avevano messo ai domiciliari ultima modifica: 2025-01-10T12:54:44+00:00 da V
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By V gennaio 10, 2025 12:54
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3 Comments

  1. Ul Gigi da Viganell gennaio 10, 17:09

    Ennesimo caso riassumibile col motto “il solito coglione che si crede padrone del mondo”: castratelo e la smetterà.

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  2. Steobaldo gennaio 10, 18:17

    mi pare di avere letto che in quella fogna di inciviltà e barbarie (si dica a solo scopo retorico) che è la California (USA) c’è l’abitudine giuridica…3 botte e sei dentro a vita…
    Non sarà un bel modo di fare giustizia ma ha un suo senso. Pensa se si applicasse qui in Italia. ‘Sto tizio non darebbe più problemi per parecchi decenni

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    • Ul Gigi da Viganell gennaio 10, 19:48

      E al terzo scippo il pirla si mette a fare una strage per evitare l’ergastolo, una grande cazzata per dirla elegantemente.

      Sono migliori quei poliziotti che sparano subito e chiudono la faccenda prima che nasca, se sbagliano Dio riconoscerà i suoi e li avrà in gloria, con grave scorno della sinistra, per giunta atea…

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