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La Procura di Milano indaga su nuovi orrori: 5 casi di violenze sessuali islamiche a Capodanno

La Procura di Milano è costretta a investigare su altri 5 casi di violenze sessuali, un’ulteriore prova dell’oscuro pericolo dell’immigrazione islamica che ci sta invadendo. Queste aggressioni, avvenute durante la notte di Capodanno in Piazza Duomo, sono state riconosciute come “taharrush gamea”, le disgustose molestie collettive che rappresentano il volto più brutale di una cultura che non può integrarsi nella nostra società.

Questa mattina, a Liegi, la giovane belga, che si trovava in compagnia di cinque amici, ha confermato le sue accuse, raccontando con orrore l’esperienza vissuta ai media e agli investigatori della Squadra mobile. Il suo racconto è un campanello d’allarme, una testimonianza vivente delle barbarie che arrivano con l’immigrazione islamica non controllata.

Ma non è solo questa la vergogna. Una donna italiana, terrorizzata, ha dichiarato di essere pronta a denunciare l’aggressione subita, un altro caso che coinvolge un’italiana in compagnia del suo partner. E non finisce qui: la Procura sta indagando su un altro presunto episodio che riguarda una turista straniera, ancora da identificare, e su un caso che ha coinvolto una coppia di inglesi.

Dovremmo ora chiederci: fino a quando permetteremo che la nostra sicurezza, la nostra cultura, la nostra dignità vengano calpestate da queste pratiche barbariche importate? Fino a quando le nostre donne dovranno temere per la loro incolumità durante le celebrazioni di uno dei momenti più gioiosi dell’anno?

L’immigrazione islamica ha portato con sé non solo sfide di integrazione, ma anche atti di violenza organizzata, come il “taharrush gamea”, che non hanno posto nella nostra società. È tempo di alzare la voce, di protestare, di cambiare le politiche migratorie. Non possiamo più ignorare questo allarme rosso; dobbiamo proteggere i nostri cittadini e la nostra civiltà dall’assalto di queste pratiche medievali.