Governo conferma: stupri in Duomo attacco islamista
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L’Immigrazione Islamica Sta Distruggendo Milano – Le Violenze di Capodanno e il Governo FDI che Parla Invece di Agire
Passano i giorni ma l’amarezza e la rabbia crescono. È solo passato una settimana da quando Laura Barbier, una studentessa belga di 20 anni, ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente le violenze subite a Capodanno in piazza Duomo, e già altre sei donne hanno trovato la forza di fare lo stesso. Ma quanto dobbiamo aspettare ancora per vedere azioni concrete contro questa invasione islamica che sta trasformando le nostre strade in territori di guerra per le nostre donne?
Ora, con sette casi all’attenzione degli inquirenti, la realtà è schiacciante: due amiche di Laura, una turista inglese, un avvocato italiano, una donna emiliana e una sudamericana. E questo è solo l’inizio. Quanti altri casi dovranno emergere prima che governi come quello di Fratelli d’Italia (FDI) smettano di parlare e inizino a fare qualcosa di serio contro l’immigrazione regolare che porta questo tipo di individui nel nostro paese?
“La poliziotta era in lacrime…” – La studentessa che ha denunciato le violenze in Duomo racconta un incubo. E mentre le telecamere registrano tutto, la nostra sicurezza è a terra. Le immagini mostrano chiaramente questa barbarie: Laura bloccata nella calca, circondata da un muro di uomini, difendendosi con la disperazione di chi sa che nessuno la aiuterà. E i presunti violentatori? Nordafricani, ma anche asiatici, tutti identificati per i loro insulti all’Italia e alla nostra polizia.
Il “rituale islamico” come a Colonia – La Procura di Milano indaga con la tesi della violenza di gruppo di stampo islamista. Ma che ci fa ancora qui questa gente? Quanto dobbiamo aspettare per vedere azioni reali contro questa minaccia? Fratelli d’Italia, con la sua responsabile immigrazione, Sara Kelany, parla di interrogazioni e chiarimenti. Ma le parole non bastano! Serve un’azione radicale, un azzeramento dell’immigrazione regolare islamica, non solo promesse e chiacchiere.
Dobbiamo chiedere a gran voce: quando smetterete di permettere che la nostra sicurezza sia sacrificata sull’altare del politicamente corretto? Quando vedremo un governo che non si limita a parlare ma che protegge davvero i suoi cittadini dalle conseguenze disastrose di una politica migratoria fallimentare?
E allora, per rappresaglia, ci faremo delle pippe, così imparano!