“Era tutto premeditato. Ci hanno trascinato e strappato i vestiti”

Nella notte di Capodanno, Piazza Duomo a Milano si è trasformata in una zona di guerra, con violenze sessuali collettive orchesstrate da bande di nordafricani e cosiddetti “di seconda generazione”. Questo non è semplicemente un incidente; è la prova del fallimento catastrofico delle politiche di integrazione.

La testimonianza di una studentessa di Liegi, Laura, è agghiacciante: “Ci hanno circondato, ci urlavano contro. Ricordo ancora il loro sguardo. Era tutto premeditato. Ci hanno trascinato e strappato i vestiti”. Questo racconto non è un caso isolato ma parte di una strategia violenta che ricorda i brutali eventi di Colonia del 2015.

È ora di smetterla con le illusioni: l’integrazione è fallita. Questi attacchi non sono solo un problema di sicurezza pubblica; sono un affronto diretto alla nostra civiltà e ai nostri valori. Le bande che hanno agito sembrano operare con un senso di impunità, forse alimentato da una politica troppo morbida verso chi non ha alcun rispetto per le nostre leggi e tradizioni.

Ecco cosa dobbiamo fare:

Chiusura delle Frontiere: L’Italia non può permettersi di essere un parco giochi per criminali. Dobbiamo chiudere le frontiere a chi non ha intenzione di rispettare la nostra cultura.
Fine dell’Integrazione: L’idea che possiamo educare tutti a diventare “italiani” è una follia. Alcune culture sono semplicemente incompatibili con la nostra. Dobbiamo smetterla di cercare di integrare chi non vuole integrarsi.
Leggi Dure: Abbiamo bisogno di leggi draconiane per gestire questi criminali. Nessuna scusa, nessuna attenuante per la condizione di migrante. Punizioni severe e immediate.
Sicurezza Militarizzata: Durante eventi pubblici, le forze dell’ordine devono avere carta bianca per proteggere i cittadini. Non possiamo permettere che le nostre piazze diventino campi di battaglia.

Il silenzio o la negazione di questi problemi da parte di chi predica l’accoglienza a tutti i costi è criminale. Questi incidenti non sono solo un attacco alle donne ma a tutta la nostra società. L’immigrazione non è un diritto; è un privilegio che deve essere concesso solo a chi è disposto a vivere secondo i nostri valori.

Le violenze di Capodanno a Milano sono una chiamata alle armi: dobbiamo proteggere la nostra gente, la nostra cultura, e il nostro modo di vita. L’integrazione non ha funzionato; è ora di adottare misure radicali per garantire che la nostra nazione non diventi un terreno fertile per il caos e la violenza importata.

“Era tutto premeditato. Ci hanno trascinato e strappato i vestiti” ultima modifica: 2025-01-12T12:17:20+00:00 da V