Profughi protestano: “Non siamo in Italia per lavorare” – VIDEO
Related Articles
Immigrati Ingrati Protestano per Essere Mantenuti: Non Vogliamo Lavorare!
In un atto di pura ingratitudine e parassitismo, lunedì 6 gennaio, una schiera di cosiddetti “rifugiati” ha avuto la faccia tosta di organizzare una protesta per le strade di Bussoleno. Questi giovani maschi adulti, che potrebbero benissimo vivere nei loro paesi d’origine, invece di contribuire alla società che li ospita, si lamentano perché non sono trattati come principi.
Questi non sono veri profughi ma giovani uomini in cerca di un mantenimento a spese degli italiani. Hanno sfilato per Bussoleno, dalla stazione al mercato, pretendendo soluzioni ai loro “problemi”: “Da due settimane l’acqua calda scarseggia, i servizi igienici e le docce non sono sufficienti per gli oltre 150 residenti, alloggiati nel cortile del Polo Logistico in container adibiti a camerate in cui in pochi metri quadrati sono stipati fino a 12 letti”.
È ridicolo! Vivono a nostre spese, aspettando che la loro richiesta di permesso di soggiorno venga valutata – richiesta che spesso viene giustamente respinta e che loro impugnano per continuare a farsi mantenere per anni. Ma invece di essere grati per l’assistenza ricevuta, denunciano “il sovraffollamento all’interno del centro, la scarsa qualità del cibo, l’inadeguatezza dei servizi igienici nonché la difficoltà di accesso ai servizi sanitari e legali di base”. L’ingratitudine è sconvolgente.
E non basta. Questi maschi adulti, che rifiutano di lavorare o di contribuire in modo significativo, si lamentano persino del progetto di volontariato “Inclusione e Collaborazione” che li coinvolge in attività semplici come la pulizia degli argini e il taglio dell’erba. Invece di considerare questo come un’opportunità per ripagare almeno in parte il nostro paese per l’ospitalità, lo vedono come un’ulteriore imposizione.
L’Italia non può più permettersi di mantenere questi parassiti. Non sono qui per integrarsi, per diventare parte della nostra società, ma per essere mantenuti senza lavorare, senza contribuire, senza neanche la decenza di accettare quello che viene loro offerto. È tempo di dire basta.
Chi non ha un motivo valido per essere qui deve essere rimpatriato immediatamente. Non siamo un hotel per chi non ha voglia di lavorare.
Non possiamo più finanziare a spese dei contribuenti italiani chi si rifiuta di contribuire alla società.
Se non sono contenti di quello che ricevono, forse devono tornare a casa loro dove possono provare a fare meglio.
Svegliamo la nostra politica, che ha permesso questa invasione di ingrati. È ora di riprendere il controllo del nostro paese e della nostra economia, non di lasciarci sfruttare da chi non ha alcun rispetto per noi. Come questi ce ne sono quasi duecentomila in centri accoglienza: cosa aspetta il governo a sgomberarli?
Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.
Write a comment