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Migranti giustificano le violenze di Capodanno. Le frasi choc: “Riprendere le nostre strade nelle nostre città”. “Se metti i pantaloncini provochi". pic.twitter.com/kCkf1BGzK0

— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) January 13, 2025

Immigrati Giustificano Stupri di Capodanno e Minacciano Invasione: “Erano Svestite”, “Riprendere le nostre strade nelle nostre città”

È una vergogna nazionale. Immigrati che giustificano gli stupri con frasi come “Erano svestite” o “Se metti i pantaloncini provochi” sono la prova di una barbarie che non può essere tollerata. Questo non è un dibattito culturale, è la scusa più schifosa per la violenza.

Non importa come si vesta una donna, nessuno, e dico nessuno, ha il diritto di abusare di lei. Questo è un atto criminale, da bestia. La colpa non è mai della vittima, ma solo ed esclusivamente dell’aggressore, questi invasori delle nostre città.

Questi commenti rivelano una mentalità subumana, priva di qualsiasi senso di civiltà. Non possiamo permettere che la violenza sessuale venga giustificata con argomentazioni da Medioevo islamico. L’Italia deve reagire con la massima forza, condannando senza appello queste giustificazioni ripugnanti e proteggendo le nostre donne da tali atti di barbarie.

Basta con le scuse. Basta con la colpevolizzazione della vittima. È tempo di giustizia e di rispetto, ma anche di azione. “Riprendere le nostre strade nelle nostre città” non è una richiesta di integrazione, è una minaccia di guerra. Queste parole sono un avvertimento chiaro: vogliono prendere il controllo con la violenza, se necessario.

Questa non è più una questione di diritti o di inclusione, è una questione di invasione. Gli immigrati che pronunciano queste minacce sono un pericolo per la nostra società, per la nostra sicurezza, per il nostro modo di vivere. Non possiamo permettere che le nostre città diventino campi di battaglia per questi barbari.

È tempo di dire basta. Basta ai predicatori della violenza, basta ai giustificatori di crimini sessuali, basta agli invasori che minacciano la nostra pace. Dobbiamo proteggere la nostra nazione, le nostre donne, e il nostro futuro.