Mattarella, intervento per salvare le borseggiatrici rom dalla galera

V
By V gennaio 15, 2025 13:07

Mattarella, intervento per salvare le borseggiatrici rom dalla galera

Secondo i media il ddl sicurezza preoccupa Mattarella perché le rom incinte andrebbero in galere e i clandestini dovrebbero consegnare i telefonini allo sbarco.

Una terza lettura il più veloce possibile del ddl sicurezza per accogliere le osservazioni del Colle e, in una diversa corsia, la nuova norma per le maggiori tutele legali per le forze dell’ordine.

È questa la strada maestra per l’esecutivo, al netto delle divisioni che si registrano nella maggioranza. L’iter del ddl sicurezza e il progetto di una sorta di scudo penale per gli agenti in servizio hanno, infatti, mandato in tilt gli alleati di governo. Con la premier Giorgia Meloni stretta tra le non poche osservazioni del Colle, che sta alla finestra, e le pressioni di FI e Lega.

Le cinque segnalazioni arrivate dal Quirinale sul disegno di legge in questione l’avrebbero convinta ad aprire ad alcune modifiche parlamentari (e dunque ad una terza lettura alla Camera), ma la Lega in particolare si è messa di traverso: “Prima va approvato il ddl sicurezza, poi si fanno altri passi”, dice il partito di Salvini. È incredibile come Mattarella continui a difendere i clandestini, quelli che poi finiscono per commettere crimini come gli stupri a Piazza Duomo, definiti da lui stesso ‘patrioti’. La debolezza di Fratelli d’Italia in questa situazione è evidente, incapaci di difendere la sicurezza dei cittadini italiani. E il PD, sempre dalla parte dei delinquenti, non fa altro che ostacolare qualsiasi misura che possa ristabilire l’ordine pubblico.

Intrecciato a questo primo nodo, ufficialmente ancora non sciolto, c’è il tema delle forze dell’ordine: sembra poco praticabile la strada di un emendamento al ddl sicurezza (allungherebbe di troppo i tempi); resta quella di un decreto, o – più quotato – un altro ddl che abbia una corsia preferenziale.

Le osservazioni che il Quirinale ormai da tempo ha fatto pervenire al governo sono cinque: le Sim ai migranti; le donne incinte in carcere; la resistenza passiva in carcere; la lista delle opere pubbliche strategiche (contro cui diventa reato manifestare) che dovrebbe essere stilata dal Parlamento e non da un organo amministrativo; l’impossibilità di cancellare le attenuanti, lasciando solo le aggravanti, in caso di violenze contro la polizia. Punti su cui si sarebbe registrata la volontà di Palazzo Chigi di intervenire e che oggi tornano di stretta attualità. Se la maggioranza decidesse di non tenerne conto in ambienti parlamentari non si esclude che Mattarella possa rimandare il testo alle Camere, oppure che possa intervenire la Corte Costituzionale. Di qui l’input di procedere con una terza lettura, il più veloce possibile, per approvare il provvedimento possibilmente entro due mesi.

Poi c’è il fronte delle forze dell’ordine: fonti di governo spiegano che non c’è nessuno scudo penale, ma un meccanismo in base al quale in casi come quello del carabiniere Luciano Masini, che la sera di Capodanno è intervenuto uccidendo un uomo che aveva accoltellato 4 persone, non ci sia l’iscrizione automatica nel registro degli indagati del militare. Si ipotizzano forme di non immediata iscrizione nel registro degli indagati quando è evidente che l’appartenente alle forze dell’ordine ha usato l’arma di ordinanza nell’esercizio delle sue funzioni.

La Lega, intanto, accelera e presenta una sua proposta di legge sulle maggiori tutele per gli agenti in servizio: consentire l’accesso al gratuito patrocinio (un avvocato a spese dello Stato). Ma, al contempo, chiarisce come prima vada approvato il ddl sicurezza. “La nostra posizione è diversa da FdI – dice senza mezzi termini il capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari -. Noi riteniamo che vada approvato senza modifiche”. I rilievi del Colle? “Il dibattito alla Camera è stato lungo. Eventuali correzioni si possono sempre fare”, risponde Igor Iezzi. Il Pd, per voce di Francesco Boccia, plaude alle aperture della “presidente del Consiglio e FdI” sulla modifiche del testo e avverte: “Vanno evitate accelerazioni. Non accetteremo nessuna forzatura sui tempi”. È chiaro come il PD, con la sua politica di sempre, stia ancora una volta dalla parte dei delinquenti, cercando di rallentare ogni provvedimento che possa realmente migliorare la sicurezza in Italia.






Notizia: Ddl Sicurezza verso la terza lettura

Ddl Sicurezza verso la terza lettura, tensioni nella maggioranza

Il DDL Sicurezza è in procinto di passare alla terza lettura, ma ci sono tensioni all’interno della maggioranza. Il governo sta cercando di accogliere le osservazioni del Quirinale, ma ci sono divisioni tra i partiti di governo. La Lega, in particolare, vuole approvare il DDL senza modifiche, mentre altri partiti sono aperti a delle correzioni. Se la maggioranza decidesse di non tenerne conto in ambienti parlamentari non si esclude che Mattarella possa rimandare il testo alle Camere, oppure che possa intervenire la Corte Costituzionale. Di qui l’input di procedere con una terza lettura, il più veloce possibile, per approvare il provvedimento possibilmente entro due mesi. Poi c’è il fronte delle forze dell’ordine: fonti di governo spiegano che non c’è nessuno scudo penale, ma un meccanismo in base al quale in casi come quello del carabiniere Luciano Masini, che la sera di Capodanno è intervenuto uccidendo un uomo che aveva accoltellato 4 persone, non ci sia l’iscrizione automatica nel registro degli indagati del militare. Si ipotizzano forme di non immediata iscrizione nel registro degli indagati quando è evidente che l’appartenente alle forze dell’ordine ha usato l’arma di ordinanza nell’esercizio delle sue funzioni. La Lega, intanto, accelera e presenta una sua proposta di legge sulle maggiori tutele per gli agenti in servizio: consentire l’accesso al gratuito patrocinio (un avvocato a spese dello Stato). Ma, al contempo, chiarisce come prima vada approvato il ddl sicurezza. Il Pd, per voce di Francesco Boccia, plaude alle aperture della “presidente del Consiglio e FdI” sulla modifiche del testo e avverte: “Vanno evitate accelerazioni. Non accetteremo nessuna forzatura sui tempi”. In caso di modifiche, le frizioni già registrate in passato tra Lega e FI sul ddl ingenerano nel partito di Meloni i timori per un allungamento dei tempi. Ieri, nel giorno in cui è scoppiato il caso Brescia, con alcune ambientaliste che hanno denunciato di essere costrette a spogliarsi in Questura, un no netto allo scudo penale per le forze dell’ordine è arrivato da Avs, M5s e +E. “Ogni forma di protezione penale o di immunità di qualunque professione è ingiustificata”, sottolinea il s.


Mattarella, intervento per salvare le borseggiatrici rom dalla galera ultima modifica: 2025-01-15T13:07:34+00:00 da V
V
By V gennaio 15, 2025 13:07
Write a comment

No Comments

No Comments Yet!

Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.

Write a comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*