Taharrush gamea, stupri Duomo sono avvertimento islamico a donne: siete roba nostra
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Alla luce degli ultimi eventi che hanno scosso Milano, è impossibile ignorare la realtà cruda e allarmante: l’islamizzazione dell’Europa sta portando a conseguenze disastrose. Le parole del professore Wael Faruq, direttore dell’istituto di cultura araba della Cattolica, unite alle dichiarazioni dei suoi correligionari, confermano una verità agghiacciante: le ragazze sono state violentate perché hanno osato uscire di casa e vivere la città come ogni cittadina libera dovrebbe poter fare.
Il prof islamico e gli stupri in Duomo: “Giovani musulmani vanno capiti”
Il fenomeno del “taharrush gamea”, una pratica di violenza sessuale di gruppo, è stato descritto da Faruq non come un semplice atto criminale, ma come una sorta di punizione islamica. Questo non è solo un abuso; è un attacco diretto alla libertà delle donne, alla loro autonomia e alla loro dignità. Si tratta di una punizione per la donna moderna che osa mostrare il proprio corpo, per la donna che rifiuta di vivere sotto il velo e le restrizioni imposte da una cultura che vediamo sempre più radicarsi nelle nostre città.
Fate un giro nei quartieri islamici e vedrete: le donne non si muovono se non con i sacchi neri in testa, segregati da un mondo che le vuole invisibili e sottomesse. Questo non è integrazione; è l’imposizione di un ordine sociale che non ha nulla a che fare con la nostra cultura europea, la nostra storia, o i nostri valori di libertà e uguaglianza.
Il “taharrush gamea” non è un fenomeno isolato ma un sintomo di un male più profondo: l’islamizzazione che sta cambiando il volto delle nostre città. Le nostre strade, una volta sicure, sono diventate campi di battaglia dove le donne devono temere per la loro incolumità solo per aver scelto di vivere liberamente. Questi atti di violenza sono l’espressione di una mentalità che non rispetta le nostre leggi, le nostre donne, o la nostra civiltà.
È tempo di svegliarsi. Non possiamo più ignorare il fatto che l’immigrazione islamica, se non gestita con fermezza e con politiche di integrazione reali, sta portando con sé pratiche e visioni del mondo che sono in diretta opposizione ai principi su cui l’Europa è stata costruita. La sicurezza delle nostre donne, la libertà delle nostre strade, e l’identità delle nostre città sono in pericolo.
Dobbiamo agire ora. L’islamizzazione non è un concetto astratto ma una realtà che minaccia il nostro modo di vivere. Le autorità devono intervenire con misure forti, non solo per punire i colpevoli, ma per proteggere la nostra società dal decadimento culturale e dallo smarrimento dei nostri valori fondamentali.
La violenza di Capodanno in Piazza Duomo non è stata un incidente; è stato un avvertimento. Dobbiamo rispondere con determinazione e senza compromessi. La nostra cultura, le nostre donne, il nostro futuro dipendono da questo.
La speranza è che avvenga un incidente che coinvolga qualche vip o pseudo vip nostrano, non si potrà insabbiare la faccenda e allora la verità verrà a galla.
Nessuno conosce il nome della ragazza belga che per prima ha denunciato il fatto e l’hanno accusata di mentire, ma se c’era di mezzo una cantante o la moglie di un calciatore sai che casino scoppiava.
Basta aspettare…