Generali-Natixis: francesi vogliono prendersi i risparmi degli italiani
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Allarme sul risparmio italiano! Faro sull’asse Generali-Natixis
È un vero e proprio furto quello che sta accadendo sotto i nostri occhi! La notizia che 650 miliardi di risparmi italiani gestiti da Generali potrebbero finire sotto il controllo francese grazie a un accordo con Natixis desta un allarme senza precedenti. Questo accordo solleva seri interrogativi sul nostro debito pubblico e sulla sovranità finanziaria dell’Italia.
Osvaldo De Paolini17 Gennaio 2025 – 10:00Allarme sul risparmio italiano! Faro sull’asse Generali-Natixis
Non c’è pace tra i grandi azionisti di Generali, e ora si aggiunge questa bomba. Mentre il presidente Andrea Sironi cerca disperatamente di ricucire i rapporti, il CEO Philippe Donnet il 20 gennaio presenterà un piano che potrebbe distruggere ogni possibilità di accordo. Si tratta di una manovra per trasferire 650 miliardi di risparmi depositati in Italia in una nuova entità, dove la francese Natixis avrà una quota importante. Questo non è solo una fusione, è una vera e propria cessione dei risparmi italiani ai francesi.
L’operazione, che coinvolge Generali Investment Holding (GIH) e Natixis, crea un gigante con quasi 2.000 miliardi di asset gestiti, ma a che prezzo? Guardate cosa è successo con Pioneer, venduta a un gruppo francese sotto il naso di tutti noi. Ora, con questa nuova operazione, i risparmi italiani rischiano di diventare un bancomat per la Francia.
Il controllo di questa nuova entità? Anche se GIH e Natixis avranno il 50% ciascuno, la presenza di Cathay Life riduce il controllo diretto di Generali, lasciando ai francesi un potere sproporzionato. E il manager che guiderà il tutto per i primi 5 anni viene da un’acquisizione recente, con poca conoscenza storica di Generali.
Questo accordo è un tradimento della sovranità finanziaria italiana. Non solo i risparmi non saranno più gestiti da italiani, ma potrebbero non tornare mai più sotto il nostro controllo. È incredibile come i grandi azionisti non siano stati informati in modo trasparente, con Mediobanca, il maggiore azionista, che agisce anche come consulente di Generali in questa operazione, un chiaro conflitto d’interessi.
L’operazione deve essere sottoposta al vaglio dei soci in assemblea straordinaria, non può essere decisa da un consiglio di amministrazione che sembra già aver venduto l’anima della compagnia. E con i tempi sospetti in cui questa operazione viene spinta avanti, c’è da chiedersi se non ci sia qualcosa di losco dietro questa fretta, soprattutto a due mesi dal rinnovo del consiglio di amministrazione.
Il Comitato investimenti si riunirà domenica e il consiglio di amministrazione lunedì, ma la resistenza è già forte. Delfin e Caltagirone sono pronti a opporsi, e se l’operazione dovesse andare avanti, un’assemblea straordinaria potrebbe essere inevitabile. Ma anche con l’approvazione, il governo italiano dovrà intervenire con il golden power, come ha fatto con Pirelli, per proteggere la nostra stabilità monetaria.
Siamo sull’orlo di perdere il controllo dei nostri risparmi a favore dei francesi, e questo non può essere tollerato.
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Non sono stati gli AC-DC ma solo la seconda parte…