Sono qui per stuprare l’Italia e rubarle il futuro

Siamo testimoni di un’aggressione così sfacciata e vile che rasenta il tradimento. «Quegli uomini non avevano altro motivo se non quello di approfittare di donne innocenti con un atto che è stata una mancanza di rispetto verso il popolo italiano e i suoi principi». Non si tratta di un semplice crimine; è un atto di guerra contro la nostra civiltà, un colpo di grazia sferrato da chi abbiamo accolto come figli.

Gli immigrati di seconda generazione, questi cosiddetti “nuovi italiani”, non sono altro che un esercito di invasori travestiti da cittadini. Non conoscono né vogliono conoscere il rispetto per le nostre donne, per la nostra cultura, per la nostra stessa esistenza. Sono cresciuti qui, hanno goduto dei nostri benefici, ma hanno scelto di rimanere estranei, di perpetuare una guerra culturale contro tutto ciò che l’Italia rappresenta.

Questi giovani, che si muovono tra noi con il volto del nemico, hanno mostrato il loro vero volto: uno di disprezzo, di violenza, di rifiuto totale dei nostri valori. Hanno trasformato le nostre città in campi di battaglia, dove ogni giorno la nostra identità viene violentata, la nostra sicurezza minata, e il nostro futuro cancellato.

Non stiamo parlando di un semplice problema di integrazione; stiamo parlando di una colonizzazione interna, un’occupazione che ci sta portando via la nostra terra, pezzo dopo pezzo. Questi individui, che per nascita o per crescita avrebbero dovuto essere italiani, hanno scelto invece di essere un’arma di distruzione contro di noi. Ogni atto di violenza, ogni mancanza di rispetto è un affronto diretto alla nostra patria.

Il nostro paese sta morendo, soffocato da chi non merita il nostro suolo sacro. Stiamo assistendo alla fine di un’identità, di una nazione che ha combattuto per secoli per mantenere la sua dignità, la sua cultura, la sua libertà. Ora, quelli che abbiamo accolto con il cuore aperto sono diventati i nostri carnefici, barbare orde che non rispettano nulla se non il loro disprezzo per noi.

Non possiamo più permetterci di essere i buoni, gli accoglienti, mentre il nostro stesso futuro viene calpestato da piedi che non riconoscono il valore della nostra terra. Ogni giorno che passa, ogni crimine commesso da questi “nuovi italiani” è un chiodo nella bara della nostra civiltà.

È tempo di alzare la voce, di prendere in mano le redini della nostra nazione, prima che l’Italia diventi una mera appendice di un mondo che non la rispetta, che non la ama, che la vuole distrutta. Dobbiamo riaffermare la nostra identità, proteggere le nostre donne, difendere il nostro futuro. Se non agiamo, non ci sarà un’Italia per i nostri figli; solo il ricordo di quello che una volta fu un grande popolo.

Sono qui per stuprare l’Italia e rubarle il futuro ultima modifica: 2025-01-18T23:58:43+00:00 da V