Orban, con Trump è tempo di espellere Soros dall’Europa

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By V gennaio 19, 2025 22:44

Orban, con Trump è tempo di espellere Soros dall’Europa

E’ tempo di fare i conti con lo speculatore apolide e con le organizzazioni che, anche in Italia, prendono i suoi soldi per destrutturare l’identità etnica della nazione. Metterle fuorilegge.

Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha lanciato un messaggio forte e chiaro, delineando la sua visione per un futuro in cui l’Ungheria possa fiorire liberamente, lontana dall’influenza corruttrice e globalista di George Soros e della burocrazia di Bruxelles. Con l’ottimismo per una possibile amministrazione Trump, Orbán vede l’alba di un “nuovo rinascimento” per il suo paese, con la sua priorità assoluta per il 2025: espellere George Soros e la sua rete dall’Ungheria, iniziando già questa primavera.

Orbán ha affermato con veemenza che “la presenza della rete Soros in Europa è contraria agli interessi del popolo”. Ha puntato il dito contro Soros, accusandolo di manipolare le istituzioni europee per i suoi scopi personali, dichiarando senza mezzi termini che “se c’è corruzione, questa è”. Secondo il leader ungherese, Bruxelles è completamente nelle tasche di Soros, una situazione che mina la sovranità e la cultura ungherese.

L’iniziativa di Orbán non è solo un atto di difesa nazionale ma un monito per tutta l’Europa. Ha esortato i “patrioti altrove” a seguire l’esempio ungherese, a liberarsi dall’influenza di Soros che, secondo lui, promuove un’agenda antinazionale e antieuropea. Orbán ha sottolineato la necessità di proteggere l’identità e i valori tradizionali dell’Ungheria contro le politiche globaliste che, a suo dire, sono imposte da Bruxelles sotto l’influenza di Soros.

Questo discorso rappresenta una sfida alla burocrazia europea, accusata di essere non solo inefficace ma anche complice di una corruzione che avvantaggia pochi a scapito di molti. Orbán ha criticato duramente la gestione dell’Unione Europea in vari ambiti, dalla migrazione alla sovranità nazionale, vedendo nell’espulsione della “rete Soros” un passo cruciale per riaffermare l’indipendenza ungherese.

Il piano di Orbán per il 2025 non è solo una mossa politica interna ma un segnale forte per l’Europa intera: è un richiamo a riscoprire e proteggere l’identità culturale e nazionale contro ciò che lui considera un tentativo di omologazione culturale e politica. La speranza di Orbán è che con una leadership come quella di Trump negli Stati Uniti, si possa creare una sinergia tra patrioti che lottano per preservare la loro identità contro le forze globaliste.

In conclusione, Orbán si erge come un baluardo contro l’influenza di Soros e dell’UE, promuovendo un’idea di Ungheria libera e sovrana. Il suo messaggio è chiaro: l’Ungheria non solo può, ma deve, resistere a chi tenta di minare i suoi valori e la sua autonomia, ispirando altre nazioni a fare lo stesso.


Anche l’Italia è sotto attacco, un attacco che non viene dai campi di battaglia ma dai portafogli di George Soros e delle sue organizzazioni finanziate dalla Open Society Foundations.
Il progetto è chiaro: minare la sovranità del nostro Paese, plasmando la nostra società secondo una visione utopica che rischia di distruggere la nostra identità e sicurezza. Tra il 2017 e il 2018, secondo l’inchiesta di Adnkronos, più di otto milioni e mezzo di dollari sono stati versati per sostenere partiti politici, organizzazioni non governative politicizzate, onlus che promuovono l’immigrazione e associazioni che appoggiano le comunità rom. Questo finanziamento non è solo un intervento, è una guerra dichiarata contro la nostra sovranità.

Lo squalo della Finanza

Da oltre 30 anni, George Soros, con la sua maschera di filantropo ispirato da Karl Popper, ha esteso la sua influenza in Italia. Notoriamente ricordato per il “mercoledì nero” del 1992, quando la sua speculazione finanziaria ha portato al crollo della lira italiana, ha dimostrato di essere uno “squalo” della finanza capace di manipolare le valute mondiali. La sua operazione finanziaria ha costretto la Banca d’Italia a vendere riserve per 48 miliardi di dollari, svalutando la nostra moneta del 30%. E nonostante queste azioni, la sinistra italiana lo ha accolto a braccia aperte, offrendogli persino una laurea honoris causa dall’Università di Bologna, per intercessione del suo amico Romano Prodi.

La politica attiva di Soros

Non si tratta di filantropia, ma di una politica attivista mascherata da generosità. Le sue donazioni sono strategiche: Radicali Italiani, ASGI (che ha combattuto legalmente contro i Comuni che contrastavano l’immigrazione clandestina), e Purpose Europe Limited, tutte organizzazioni che promuovono un’accoglienza senza frontiere. La lista di Adnkronos evidenzia oltre 70 progetti finanziati negli ultimi due anni, tutti incentrati su un unico obiettivo: facilitare le migrazioni e creare una società senza identità nazionale. Nonostante le smentite, la Open Society Foundations ha sostenuto anche organizzazioni come Avaaz, che ha donato mezzo milione di euro a MOAS per il salvataggio in mare di migranti, dimostrando un’evidente agenda.

Il sostegno all’immigrazione

Le dichiarazioni di Jordi Vaquer, direttore europeo della Open Society Foundations, che sostiene di non finanziare direttamente i salvataggi in mare, sono un tentativo di ripulire l’immagine di un’organizzazione che, in realtà, lavora per i diritti dei migranti una volta arrivati in Europa. Il finanziamento ad ASGI, noto per le sue battaglie legali a favore dell’immigrazione, ne è la prova. E mentre si promuove il “passaggio sicuro”, si ignora il sovvertimento della nostra cultura e delle nostre leggi.

Le mani sulla politica italiana

Il controllo di Soros si estende oltre l’immigrazione, toccando vari settori della nostra vita, dalla politica all’educazione, alla salute. Prima delle elezioni del 2018, la Open Society Foundations ha finanziato progetti per monitorare l’informazione politica italiana e ha dato fondi diretti a partiti come quello di Emma Bonino per riformare le leggi sull’immigrazione. È paradossale che la sinistra, sempre pronta a denunciare le ingerenze russe, non dica una parola su questa ingerenza di Soros.

L’allarme e la richiesta

L’Italia è in pericolo di perdere la sua identità e sicurezza a causa di queste manovre finanziarie. È urgente e necessario che il governo italiano agisca per vietare l’operato delle organizzazioni finanziate da Soros sul nostro territorio. Dobbiamo proteggere la nostra sovranità, la nostra cultura e il nostro futuro da chi cerca di manipolarci con il denaro. Basta con l’interferenza esterna, basta con la sostituzione etnica e culturale. È tempo di dire no alla manipolazione di Soros e di riconquistare il controllo del nostro destino nazionale.

Orban, con Trump è tempo di espellere Soros dall’Europa ultima modifica: 2025-01-19T22:44:59+00:00 da V
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