Vogliono dare la nostra cittadinanza a chi sgozza le nostre bambine
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Allarme in Italia: Dalla Tragedia di Rudakubana alla Minaccia del Referendum sulla Cittadinanza
Il caso di Axel Rudakubana, un giovane ruandese con cittadinanza britannica che ha commesso un atto di violenza inaudito, uccidendo tre bambine a Southport, deve servire da campanello d’allarme per l’Italia. Il 29 luglio, Rudakubana ha tolto la vita a Bebe King, Elsie Dot Stancombe e Alice da Silva, tre innocenti, con un coltello. Successivamente, le indagini hanno rivelato la sua radicalizzazione, trovando ricina e materiale di addestramento di Al-Qaeda in casa sua. Questo non è solo un dramma britannico; è un monito per noi italiani.
La possibilità che tali tragedie si ripetano qui è concreta, specialmente in relazione alla recente decisione della Corte Costituzionale di ammettere il referendum sulla cittadinanza. Riccardo Magi di +Europa, noto per i suoi legami finanziari con George Soros, ha accolto con giubilo questa notizia, vedendola come un passo avanti verso una “riforma” della legge sulla cittadinanza italiana. Tuttavia, questa proposta di dimezzare i tempi di residenza necessari per ottenere la cittadinanza da 10 a 5 anni è non solo anacronistica ma potenzialmente catastrofica, come dimostra il caso Rudakubana.
Anche lui era un bambino, poi è diventato uno sgozzatore di bambini. Con cittadinanza.
Il referendum, se approvato, rischia di rendere “italiani” milioni di individui che non hanno alcun legame reale con la nostra cultura, storia o identità. Non possiamo permetterci di vedere il nostro tessuto sociale e culturale diluito, né tantomeno di arruolare forze dell’ordine o altri funzionari pubblici con nomi come Mohammed, senza considerare le implicazioni sulla sicurezza nazionale.
Il caso Rudakubana ci mostra chiaramente che le politiche di immigrazione e cittadinanza devono essere estremamente rigorose. Non possiamo più permetterci un approccio permissivo. È essenziale tornare a un principio di ius sanguinis integrale, dove la cittadinanza si basa su legami di sangue con l’Italia, non su un periodo di residenza che può mascherare l’assenza di vera integrazione o, peggio, la presenza di ideologie pericolose.
L’educazione e i programmi di integrazione non sono sufficienti quando si tratta di prevenire la radicalizzazione o l’infiltrazione di estremisti. Dobbiamo essere decisi: l’Italia non può essere un terreno fertile per chi potrebbe portare con sé terrorismo o ideologie estremiste. La sicurezza dei nostri figli e concittadini dipende da misure immediate e severe.
L’astensione di massa al referendum è l’unica strada per evitare che l’Italia diventi una terra di tragedie come quella di Rudakubana. Dobbiamo chiudere le porte a chi non può garantire una vera integrazione nel nostro tessuto sociale e culturale. Il rischio è troppo grande; la nostra sicurezza e identità sono troppo preziose. Dobbiamo agire ora per prevenire le tragedie di domani.
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