Ha sgozzato tre bambine: sapevano che era islamico ma era vietato divulgarlo
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Il Velo di Segretezza sulla Strage di Southport: Un Affronto alla Giustizia e alla Verità
La recente rivelazione pubblicata dal Telegraph ha scatenato un’ondata di furia e indignazione in tutto il Regno Unito, esponendo un palese disprezzo per la trasparenza e la giustizia. Il processo per la strage di Southport, che ha visto la morte atroce di tre bambine innocenti, ha portato alla luce un dettaglio tanto sconvolgente quanto disgustoso: la Procura Generale avrebbe deliberatamente impedito alla Polizia di divulgare informazioni cruciali riguardanti l’autore del massacro, Axel Rudakubana.
Questo è l’incubo woke in cui ci hanno precipitato. Non basta liberarsi, serve anche la punizione dei responsabili. https://t.co/MCakpp3PPY
— vecchiobiagio (@vecchiobiagio) January 22, 2025
Si è scoperto che nella casa del giovane assassino erano presenti manuali di Al Qaeda e tracce di ricina, una tossina letale. Questi elementi non solo suggeriscono una possibile connessione con il terrorismo, ma sollevano anche interrogativi inquietanti sulla reale motivazione dietro l’atto di violenza. Tuttavia, invece di informare il pubblico per permettere un dibattito informato, si è scelto di nascondere questi dettagli, alimentando una narrativa che non corrisponde alla realtà dei fatti.
Questa omissione non è solo un insulto alla memoria delle vittime, ma ha anche contribuito a un clima di tensione e disordine civile. Le proteste e gli scontri che hanno seguito la strage di Southport non sono stati un semplice sfogo di rabbia pubblica, ma la reazione a una serie di informazioni trattenute che avrebbero potuto cambiare il corso delle discussioni. Se il pubblico fosse stato a conoscenza di questi dettagli fin dall’inizio, forse avremmo visto un’evoluzione diversa degli eventi, con meno violenza e più dialogo costruttivo.
È evidente che la decisione della Procura Generale non ha solo distorto la percezione pubblica, ma ha anche minato la fiducia nelle istituzioni che dovrebbero garantire giustizia e sicurezza. Come si può pretendere che la società britannica mantenga la calma e la fiducia quando le informazioni vitali vengono nascoste dietro una cortina di segretezza? Questo non è un atto di protezione, ma piuttosto di manipolazione dell’opinione pubblica per evitare inconvenienti politici o sociali.
Questa storia non è solo un capitolo oscuro nella cronaca del nostro paese; è un campanello d’allarme per la democrazia stessa. Quando le informazioni vengono censurate per comodità politica o per mantenere una facciata di ordine, si tradisce la base stessa su cui si fonda la nostra società: la trasparenza e la responsabilità delle istituzioni verso i cittadini.
È ora che la Procura Generale e tutte le autorità coinvolte rispondano delle loro azioni. Dobbiamo pretendere che ogni dettaglio rilevante sia portato alla luce, non solo per onorare le vittime e i loro cari, ma anche per assicurare che tali tragedie e le loro conseguenze non vengano mai più manipolate per scopi che non siano la ricerca della verità e della giustizia.
In conclusione, il caso di Southport deve diventare un monito per tutti noi: i governi mentono, sempre.
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